non gli si mostrarono molto propizie, avvegnaché nulla produsse da accrescergli di molto la fama letteraria. Però pubblicò in Lugano nel 1763 ; il Ververde, poemetto del Grosset, traduzione in ottava rima — Canzone pel Senatore Antonio Bovio a Bologna 1776 — Bue poemi di Catullo volgarizzati, Venezia 1777 — Lo spettacolo della natura. Poema, Primi quattro Canti, Venezia 1803. Traduzione in terza rima. — La solitudine e Marta Maria. Cantiche quattro in ottava l ima, Venezia, Picotti, anni 1818, 1821, 1822 1823. Chiarissimo nome ebbe nelle umane lettere e sopratutto nella dolce poesia Angelo Dal Mi-stro, nato nel Í) ottobre 1754 a Murano. A 15 anni entrò sacerdote nel collegio di S. Lorenzo a Murano e cinque anni più tardi passò nelle scuole dei Gesuiti a Venezia. Fu quindi impiegato presso lo Zatta stampatore, come correttore, e fu istitutore di giovanetti di case patrizie. Passò gli anni 1781 e 1782 in Asolo conte professore, e nel 1788 era pubblico precettore nel Collegio di S. Cipriano di Murano, dove ebbe scolari, fra gli altri Ugo Foscolo e Pietro Bettio. Nel 1795 passò professore di sacra eloquenza alla scuola dei Gesuiti, in luogo di Francesco Boaretti, defunto. Passò quindi arciprete a Maser, nel 1805, a Martellagli, poi a Monte-belluna, indi alle coste Asolane dove moriva nel febbraio 1839.