Il conte Leonardo Manin patrizio veneto, nacque in Venezia nell'anno 1771 al primo maggio, e fu educato presso il Collegio dei barnabiti in Bologna. Nipote dell'ultimo doge di Veneria, eblie la sventura di vedere la rovina della repubblica; e jierció non trovando altro modo di confortar l'animo, si dedicó ani zelo ed efficacia allo studio della storia della sua patria. Diede molto letture all* Ateneo Venuto ed all’istituto Veneto, d'ognuno dei quali sodalirii fu benemerito presidente, come pure era membro di molte Accademie in Italia. Moriva egli a Venezia li 7 aprile del 1853, e di lui scriveva brevemente Neumann-Rizzi nella Gazzetta di quelTanno. I lavori più im¡>ortanti del Manin sono ritenuti, quello intorno alle relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, pubblicato all'Ateneo Veneto del 1830, e l'illustrazione delle medaglie dei dogi di Venezia ed oselle pubblicato nel lieti per nozze. Però mi piace dare una completa idea della operosità del nostro autore, nell'intento di illustrare Venezia : pare quasi da quella scorgersi in lui la tendenza di voler riabilitare il nome da esso portato, nome che va indissolubilmente legato alla line della veneta república. Ecco l'elenco dei suoi lavori. Elogio di Demanio Navagero, compasto nel 1813. Memorie intorno a S. Marco Evangelista, nel 1815. Esame ragionato su di un libro delle