dice, si è la descrizione illustrala dei codici manoscritti latini della Marciana, arrivata al sosto volume dal 18<»8 al 1873. 1/ o]k>i~i scritta in lingua latina, è preceduta da un istorie» commento di circa dugento pagine, dove si narrano le origini e le vicende della Marciana. Dai doni fatti dal Petrarca nel 1302 e dal cardinale Ites-aarione, ai successivi incrementi avvenuti [>er opera del cardinale Domenico Grimani nel 1523, di Melchiorre dui land ino nel 158», di Aldo Manuzio nel 15!>7, e fino ai cospicui doni di Tommaso Giuseppe Farsetti nel 1792, e di Giacomo Nani nel 1797. Prosegue l'autore ricordando altri doni fra i quali quelli di Girolamo Ascanio Molin avvenuto nel 1813, di Giacomo Morelli nel 1819, di Giovani Rossi nel 1852, di Carlo Gheganel IX* 10, e degli aumenti della biblioteca avvenuti per la soppressione di parecchi monasteri, da cui si ritirarono uiolte migliaia di codici e volumi. Narra altresì 1" autore le dolorose vicende del 1797, e quelle del 1800 quando [»or opera del moravo frate Beda Dudick si asportarono a Vienna c<»dici preziosi che poi in seguito all* operosità di altre persone in altro luogo ricordate, vennero restituiti. I c«»dici manoscritti latini della Marciana sono dal Valentinelli divisi, secondo hi materia da essi trattata in ventidue classi, e sono uno por uno minuziosamente descritti. in line d'ognuno dei sei volumi, copiosi