129 varcare generazioni innumerevoli, ciò si deve al fatto che essi seppero colpire la verità vera, nei difetti, nelle passioni e nei pregii morali dell’ uomo, che per diversità di tempo o di costumi non mutano giammai. Ma ora qui, non ci siamo assunto il compito di scrivere una dissertazione sull’ arte drammatica : bensì ci dobbiamo restringere a rendere conto dei cultori di essa e più propriamente degli scrittori veneziani del secolo passato. Pure quasi come in via preliminare, sarà necessario prendere le mosse da tempi lontani, per stabilire, dove calla in acconcio, opportuni raffronti ; e perciò dobbiamo ricordare anche cose a tutti uote, ma che meglio ci preparano al fine di questo scritto. A non parlare degli autori drammatici della Grecia, la quale in tutti i generi di composizioni letterarie non fu mai superata da altro popolo, il miglior esempio che la letteratura romana ci abbia lasciato in fatto di tragedia, si è quello di Anneo Seneca, vissuto nel primo secolo del-1’ Era Volgare, ma giudicato inferiore ai modelli greci cui erasi informato : e non volendo tener conto di alcune troppo rudimentali ve-stigia di sceniche rappresentazioni sulla Passione, e attorno altri soggetti sacri prima ancora del secolo XII e nel XIII stesso, dalla decadenza della letteratura tino al secolo XIV, secondo il Tiraboschi, non abbiamo alcuna sorte