ttt dallo Zucchini, dal Palfero, poi andava a risconti-arie in Chiesa, onde porle collo stosso ordine di versi con cui furono scritte n scolpito, e faceva annotazioni a margine del sito ove giacevano principiando a parte dritta delle jiareti della chiesa, e poscia a parte dritta nel pavimento laterale all’intorno della chiesa. Raccoglieva le iscrizioni sepolcrali e non sepolcrali, encomiastiche, dedicatorie. Nell’opera di raccogliere le Iscrizioni il Cicogna fu prevenuto da un Tedesco, fiio. Giorgio Palfer che le dedicava a Domenico Molin, morto nel 1035, raccolta esistente nella Biblioteca Marciana, ed altra raccolta è quella di Domenico Coletti morto nel 1708, ora al Museo Correr. Delle Iscrizioni si disse, che sono una miniera inesauribile di Storia Veneta, un tesoro immenso di notizie intorno a persone, fatti, luoghi, istituti. Tutto rii» che si riferiva a Venezia, il Cicogna lo aveva raccolto in schede, ordinato. estratto per nomi proprii. Di queste notizie approfllttava. coordinandole con quelle delle persone di cui parlava I’ epigrafe. Privati cittadini venivano in ajuto del Cicogna, fra cui il Conte Benedetto Valinarana, contribuì a saldare le spese delle Iscrizioni. Il Cicogna oltre che dagli accennati, era lodato da Alfredo di Reu-mont. Utile grandemente riusciva 1’ opera del Cicogna, nella disjiersione di antiche memorie.