E’ inoltre da rilevare la cura con cui la Banca, conscia del suo ■compito anche educativo, ha voluto creare le nuove monete del piccolo Stato, facendo di ciascuna di esse delle vere opere d’arte, dovute alla genialità del nostro Romagnoli. Ma il problema di riorganizzare la circolazione e l’economia albanese, non consisteva solo nell’emettere delle banconote garantite da oro 0 delle belle monete. Esso era ben più grave. E la Banca lo ha affrontato coraggiosamente, iniziando, senza curarsi d’un utile immediato pur di raggiungere il fine, il sistematico rastrellamento di tutte le banconote estere giacenti in Albania e che, con il loro capitale del tutto infruttifero, rappresentavano un notevole danno continuato per il Paese, pur non considerando 1 rischi di possibili ulteriori deprezzamenti e svalutazioni. Tale rastrellamento è stato oramai quasi completamente effettuato e le divise di tanti Paesi diversi sono state sostituite da una valuta stabile, a base aurea, che non dà campo a sorprese. Per contro questo capitale morto, trasformato in valuta sicura ed investito in Banche estere, porta al giovane Regno un notevole ammontare d’interessi a tutto vantaggio della sua economia generale. Nè l’opera della Banca si è arrestata a ciò. Concedendo crediti con sana prudenzialità creando servizi, educando, con opera di paziente persuasione, il difficile pubblico albanese, essa ha dato al Paese un ben più largo respiro : ha fatto in buona parte cessare le operazioni di credito a tassi da usuraio; ha permesso agli «sportatori stranieri di effettuare con tranquillità e sicurezza gli invii di merce; ha collegato e stretto nella comunanza di interessi le varie provincie albanesi. Infine creando le filiali, che ho altra volta ricordate, nei cinque maggiori centri del Paese, e difendendo saldamente la sua valuta, ha ispirata la fiducia straniera. Il franco albanese è quotato, infatti, in alcune delle maggiori Borse ed ha quasi costantemente fatto premio sul franco svizzero e su altre valute a base aurea. Molto è stato tentato da parte dei soliti mestatori e di coloro che speravano di trovare nella Banca la comoda cassa cui attingere denaro senza fatica; ma alla fine si sono dovuti tutti convincere che la Banca non è istituto politico e che non lascia uscire il suo denaro se non ha la sicurezza che esso rientri e che venga usato nell’interesse dell’economia generale. ~ 99 -