nazionalità, il maggior numero viene raggiunto dagli albanesi (il 60% circa di media sul totale). Tra i più assidui sono il ministro degli Esteri Ilias Bey Vrioni, il ministro per l’Agricoltura, il prefetto di Corizza, i nostri addetti militari e le altre autorità della Legazione italiana. Nella intiera rete non si ebbe mai a deplorare alcun incidente. L’agricoltura Per ciò che si riferisce all’agricoltura, all’industria ed al commercio conviene attenersi ad un rapporto presentato alla Camera di commercio internazionale (4" congresso di Stoccolma, 27 giugno-2 luglio 1927). Il villaggio di Arza (Valona) fotografato dall’alto La situazione attuale dell’agricoltura è ancora lontana da quello stato di prosperità che le condizioni naturali potrebbero far sperare per 1 avvenire. Essa può tuttavia essere oggetto di favorevole considerazione. La mancanza di statistiche sulla consistenza del bestiame, sulle su-perfici coltivabili e coltivate, sull’entità dei raccolti, non consente precise documentazioni e rende necessario procedere per deduzioni sui dati delle statistiche commerciali regolarmente pubblicate per gli anni 1920 e 1921 e dal 1923 in poi. Dai medesimi dati risulta che in complesso l’Albania nel 1920-21 ha importato generi alimentari per oltre franchi oro 13 milioni e mezzo, cifra superiore di oltre franchi oro 11 milioni a quella delle corrispondenti esportazioni (inferiori a 2 milioni di franchi). Se ne deduce che gli albanesi residenti in numero di circa 828 mila entro i confini dello Stato, disposti con una densità minima di 18,4 abitanti per chi- ~ 28 ~