minava i suoi lavori a Firenze, lasciando fuori dell’Albania indipendente i territori degli Iloti, dei Ruda e Klementi, la pianura di Pod-goritza, i porti di Dulcigno e Antivari, la Metchija di Ipek e di Gaikova, occupati dal Montenegro, la pianura di Kossovo, Prizrend, la riva destra del Drin Nero e Dibra rilasciate alla Serbia, tutto l’Epiro e la Cia-mura rimasti alla Grecia. li Principe Wied Il 10 aprile 1914 la Commissione internazionale, a ciò delegata dalla Conferenza degli Ambasciatori ed a cui Kemal Ylora aveva ceduti i suoi poteri, approvava finalmente a Valona lo Statuto dell’ Albania eretta a principato sotto la garanzia delle sei grandi Potenze. Al trono di Albania veniva chiamato il Principe Guglielmo Wied. Questi giungeva in Albania il 7 marzo 1914. Ma quasi contemporaneamente ad Argirocastro sorgeva un Governo autonomo presieduto da Zo-grafos, ex ministro degli Affari Esteri di Grecia. Nel maggio del 1914, si era appena riusciti ad ottenere l’evacuazione della banda epirota, quando altre insurrezioni, generate dal malcontento della politica di Wied, costringevano questi, già prima costretto a rifugiarsi sopra una nave da guerra italiana, ad abbandonare definitivamente Durazzo a bordo della nave italiana «Misurata» (3 settembre 1914). Succede la nomina di Essad pascià nelPottobre dello stesso anno a capo del Governo provvisorio. E mentre alla fine del 1915 gli austriaci si spingono da Alessio fino a Durazzo, l’Italia, per arrestare l’avanzata greca, sbarcava a Valona il 28 dicembre 1918. flhmet Zogu La marcia su Tirana obbligava Ahmet Zogu a rifugiarsi in Jugoslavia. Nello slesso anno 1920 era intanto comparso sulla grande scena politica il venticinquenne Ahmet Zogu (oggi Re Zog) di antica famiglia dominatrice del Mati. Allontanatosi dal potere alla fine del 1920 egli vi tornava come Ministro dellTnterno nel 1921. Zogu potè rivedere in breve le sue direttive di politica interna e distaccarsi in parte dai nazionalisti che avevano con lui compiuti i mo- Sulla via di Scutari Costumi albanesi ~ 12 ~