All’infuori del campo minerario, poche industrie ai loro primordi possono essere annoverate. Nell’industria molitoria, fortemente protetta, si annoverano dei mulini a vapore a Scutari e ad Elbassan, nonché in Corizza un mulino elettrico. NelPindustria olearia si ha qualche pressa idraulica a Valona, ricca di olive, che vengono in massima parte esportate e lavorate in Italia. Una discreta produzione di alcool è stata avviata a Scutari ed a Corizza. Imponenti la produzione ed il commercio dei legnami. Le selve, i boschi, costituiscono un vero patrimonio. Primitiva si mantiene l’industria dei latticini, che dà tuttavia una qualche esportazione di formaggi. In una fase di promettente sviluppo trovasi invece l’industria delle sigarette, che finora lavora però quasi esclusivamente per il mercato interno. Industrie quasi completamente domestiche possono essere considerate le lavorazioni in tessuti, ricami, argenterie. In complesso il fabbisogno dei prodotti industriali viene quasi completamente coperto con le importazioni dall’estero. In questo campo si ha la posta più notevole dello sbilancio albanese, sbilancio che naturalmente non è da presumere possa essere eliminato, ma dovrebbe invece trovare compensazione in una attiva ripresa della produzione e dei traffici dei prodotti deH’agricoltura. Si constata tuttavia un discreto fermento di attività, specie nella regione di Corizza ed in quella di Scutari, con recenti tentativi di creare delle imprese industriali che, ove siano rivolte alla lavorazione delle materie prime locali, anziché fare assegnamento sugli elevati dazi protettivi esistenti in Albania, potrebbero avere prospettive di consolidamento. * * A Tirana l’impresa Staccioli di Pescara lia creato uno stabilimento per la produzione del materiale laterizio che prima era importato da altri Stati. Lo stabilimento ha parzialmente lavorato durante la passata stagione lavorativa. Il numero medio degli addetti é stato di dodici operai specialisti italiani, impiegati anche per l’inquadramento della mano ~ 32 ~