TIRANA, dicembre. Oltre alla grande e bella azienda agricola — della quale ho detto nella precedente corrispondenza — creata e gestita a Shijak dalla Società anonima « E. I. A. A. », ci sono in Albania parecchie consimili iniziative (l’impresa Mimbelli a Santi Quaranta, l’impresa Battistoni a Vorrà, ecc.), insieme a minori gestioni di carattere colonico, ugualmente italiane. Il diffondersi ed il prosperare di tali concessioni sono tuttavia ostacolati in modo gravissimo — se non proprio completamente impediti — da una legge di Stato la quale inibisce l’importazione in Albania di mano d’opera straniera. Una sola eccezione è ammessa dalla stessa legge e riguarda la mano d'opera specializzata, ragion per cui più d’una volta è stato necessario di far passare per specialisti anche dei semplici... coloni, sia pure esperti e laboriosi. Ma per risolvere l’immane problema agricolo del Paese — insieme a quello della sistemazione dei fiumi, della bonifica e delle strade — ci vuole ben altro ! L’inquadramento della gioventù In questi giorni gli abitanti di Tirana hanno veduto sfilare con vivo compiacimento e con senso di intima soddisfazione per le vie della città, rallegrate da un magnifico sole primaverile, la gioventù delle varie scuole, che, vestita del costume dai colori nazionali, rosso e nero, ed inquadrata in ben ordinati reparti, tornava, preceduta dalla musica del presidio, dal campo di Shalvari, dove S. E. il Ministro dell’istruzione Xafer Ypi l’aveva passata poco prima in rivista. Era uno spettacolo davvero imponente, costituito da una massa compatta di oltre 1500 scolari, che si distinguevano per il loro aspetto marziale e per il loro contegno esemplarmente disciplinato. Tutto ciò è ~ 45 ~