262 DE f ATTI VENETI 1606 Era però fucceduto innanzi vn’altro rimarcabiliflìmo acci' dente , non mandato dal Ciclo , come la morte del Doge 9 ma procurato dagli huomini in terra , il quale haurebbe potuto difobligar la Republica dall’eleggere altro Ambafciatore à Roma , fe non foiìe ftata più , che coftante nella rifolutio-ne di humiliarfl anche con quell’atto publico alla Beatitudine fua . Era la mattina del giorno della Santiiiima Natiuità, in tempo , ch,e, ftando moriente il Doge , douea calare la Signoria giùnelTempio allaSantaMelfa, comparto ilNuntio Matthei , ed haueaprefentato due Brieui di Sua Santità, chv efortauano il Senato all’adempimento delle ricercate fodisfat-tioni , e non prontamente obbedendo , conchiudeuano in vn Monitorio d’intimate pene fpirituali. Ad ogni modo fù eletto il Duodo ; fu follecitato al partire , e partì fi potè dire , in momenti . Colà giunto , edvni-tou col Nani , andarono amendue all’ vdienza ; diiiero le__> ragioni ; pregarono la Giuftitia ; proteftarono , che noru, poteua vn libero Prencipe disfarli da ie fteiio di Souranità . imputa- ~*a non fù mai poifibile , che in quella , nè in altre pofte-. priori vdienze , riportailero dal Papa , fe non fenii di fde-gno , di rigore , ediminaccie . Eglino per tanto , non più Hit**«** vedendone rimedio , e negatoli loro fino di più ammetterli a^a prefenza , furono sforzati finalmente à partir da Ro-hfama. ma , e ritornare mefìi alla Patria . Qui il Nuntio riconfìrmò in fatti le acerbe voci di Sua Saatità . Comparue di nuouo Altro trie ^ Collegio , e prefentò vn’altro Brieue , più ancora degli yiST*!0? ripieno d’infiftenze , e di protettati interdetti, e Scorna tato, niche , non rilanciandoli fubito i prigioni, e non annullando-fi le leggi , offenfiue l’immunità della Chiefa , e l’autorità de* Pontefici . Si contenne il Senato in rifpofta fopra gli orr dinarij termini di ragione , di Giuftitia s e di pietà ; mi-» preuedendo da tanti ftrepitofi rimbombi poco lontano à fcoc-care rigorofo il fulmine , ne procurò quei riparo , che potè additargli la neceiììtà, e la prudenza s per celare alme-no , fe non per interamente fupprimere , gli fcandali > e u‘'"¡iepL ^e confufioni . Fè precedere vn’intimatione à tutti li Paroc-rZt à **hl del]e Chiefe , a tutti li Superiori de’ Monafterj di non-* VtHetia' douer fo«ograui pene , accettar , adherir , nè publicar’al-cuna cedola dì icomunica , 6 di altra cenfura , che in_^ qualunque modo , e da qual fi voglia parte veniife loro mandata, e commeifa. Ma vn gonfio Torrente , fe trouafi impedito da vna parte 1