722 DE’ FATTI VENETI ^ traruliì . Potè altresì Giacomo da Riua tagliarla pezzi al-la Zocca più Compagnie acquarterateui netniche ,• e le no-Cincorno ftre barche armate , dopo il combattimento di qualche ho-J nemici alla ra , prefero à Primiero alcuni , legni , carichi di grani . Tediai- Non Itando meno otiofi i Barberini , dierono adotto aliai Schienta ad vn buon numero di Soldati Veneti , da quali Per° ^ur0n0 rifpinti ; nè qui manco terminando la loro di-ìC* igratia , il Valletta , e Gio; Paolo Gradenigo , Pagatore«* in Campo , moifiuiiì dietro , & arriuatili appretto a La-Ilv alletta, gofcuro , gli sforzarono , dopo qualche combattimento , vna mamfeita fuga . K quello gran fuffurro forti di fugandoli. Ferrara il Cardinal’ Antonio , per foccorrere i fuoi , e per rintuzzare l’ardir de’noilri ,• ma da efli rifolutamente in-jitaxcoii centrato conuenne darli anch’egli alla fuga, ed hebbe gran Amo'mÌ merito a trarlo dal pericolo di rimanerui prigione la velocita del fuo Caualio j forte però , che non potè godere „ / il Vice-Legato di Ferrara , Monfignor Caraffa , con altri, M er>hnor- feJ ... O 3 cw/^ijno al numero di cento cinquanta , che rimafero cattiui , & altri cento di eilinti fopra la Campagna. Ariche in Tofcana tra l’armi Pontificie , e Fiorentine^ ¿«*«1 pur’andauano accadendo tagliate, ed accidenti . Si porta* ^Tofcana. rono ie prime improuifamente vna notte fotto Monteco-tognola , per forprenderla , e ricuperarla , e con notu* poca itrage furonui fcacciate . Lo fletto loro auuenne iiij vn’altro alfalto , che alla fcoperta , e con grotto numero di Caualli , e Fanti di nuoyo intentarono . Quella mortale recidiua li perfuafe a non più cimentarli fotto il detto luogo di Montecotognola ; ma llimandofi troppo aifrontatife ritornauano indietro fenza alcuna Imprefa , andarono contra la Terra di S. Martino ed improuifamente attaccatala,altrettanto facilmente la confeguirono . Ma eifendo appretto ai grand*animi, grande ogni perdita,non volle il Prencipe Mat-thias a quefta,benche picciola, ne anco patientare ,Vi fcagliò contro ben’aiìilìito il Conte dal Maitro,che già fatto prigione da’nemici, fe n’era felicemente fuggito; egli fecondando col valore la confidenza del Prencipe, ricuperò la Terra con ìa medefima preltezza che poco dianzi hauea praticata il nemico nell’occuparla. Crucciauaiì Biechi di quelle rinfrefcate hoililità, dubbio-fo che efafperar potettero maggiormente gli animi alterare li progetti , e fufcitar nei negotiati torbidi, e difficoltà. Altro rimarcabile accidente fopraggìunfe nell’ ¿fletto tetn- po