314 DE FATTI VENETI. 1613 buona guardia , e cautela s giunfero auuifì , che fgombra-rono le gelofie , ma non in tutto però . 1 pericoli graui , che s’erano prudentemente dubitati, non già iuanirono per mancanza di rifolutione in Achmet ; Obli-gollo à ritornare in Coftantinopoli vn’efterno efercito , c’ha-uea pollo in Campagna il Rèdi Perfia contro d’efse , per ve», dicarfi di hauere barbaramente , e contra il coitume, e’1 de* bito di Prencipe , fatti cauar gli occhi , e tagliar le orecchie , e le mani a vn’Ambafciatore fuo mandatogli . Ma le celeili influenze , dai cui Superiori giri conuieniL* che dipendano quaggiù gli humani muouimenti , hanno an-ch’ellc, così nel bene , come nel male li destinati loro perio* di. Era tempo oramai, che quella Prouincia d'italia, dopo il godimentod'vna lunga , e quieta pace , doueife foggiacere anch’ella al fuo prefcrittole naturai paiTaggio , e à quelle mife-xie , che produrre fogliono lagrimofamente l’armi, e gli efer-citi. Accadè la morte di due Prencipi , l’vna poco difcofta dal- V intingo l’altra per occafìone à graui cambiamenti . Morì prima Vin-cenzo Gonzaga , Duca di Mantoua, e dietro à lui, fi potè di-mm*' re, che incontanente ancomancaiIeFrancefco vnico fuo figliuo- lo fuccedutogli. Quelli fpirato in giouenil età , lafciò di lui vna fola pargoletta, Maria di nome, procreata con Margherita iua moglie, figliuola di Carlo Emanuele, Duca diSauoia,erimaferodella Caia , e del defonto , due fuoi fecondi fratelli, Ferdinando Cardinale, e Vincenzo . Hauea Emanuele allignate à Margherita in dote , oltreall'altre cofe, anco le ragioni, ch’erano Itate anticamente, econtinuamenteincontefa tra le loro Cafedi Sa-uoia, e Mantoua fopra il Monferrato ; & haueuanoiGonzaghi ceduto anch’eglino ad Emanuele, come per compenfo, altre loro preteniioni di alcuni luoghi, contigui al Piemonte , così che paruero allora con la benedittione del matrimonio terminate le differenze, e il a bilitofitrà detti Prencipi vn perpetuo amore - Ma doue che arde l'affetto dominante , vengono tutti gli altri ad eflinguerfi. Morto Fràncefco , nè rimalta di lui, cheP-vnica detta bambina, fubito Emanuele di grand'animo, e di gran fpirito guerriero, traile l’occhio all’occafione, e rifsufcitaronii di nuouo in lui le pretenfioni, già fopitefi a fopra il Monferrato. Fù il primo palio, per giugnere alla meta del fuo conceputo diffegnodihauer fecola figliuola Vedoua , Margherita eoa li_* bambina, Maria infieme, ch’era ben sì efclufa, come femmina del-