LIBRO TERZO. 169 ne , riceuette la República la nuoua con quei contento 4 che 157$ obliga la confecutione di vna cofa, conuenutaiì violentemente bramare ; e qual’ appunto vn’ infermo , quando con la reci-fione d’ vn braccio , fi fpera nel rimanente del corpo ricupera-to in falute. Se ne diede iubito contezza a’ Prencipi ; princi- c^,, pálmente al Pontefice , come Capo di Chriilianità , e comò quello, c’hauea moitrato verfo la pietofa caufa gran zelo , ipecialmente con gli offici]. Si difpenfaremo dallo fcriuere la varietà de’ fentimenti, per la necelfaria varietà di tanti affetti , e interelfi in vn Mondo confufo , agitato , e vailo . La fola República , che fapeua la ragione , e lo Itato fuo , ballò a che ne preilalfe à fe medeiìma la lode ; e poteuano farlo coloro ancora , che non domati dalle cattiue paiììoni , 1* haue-uano fempre nelle fue lunghe feiagure , giuitamente compa- ' tita«,. Ne dimoilrò nondimeno vn’ acerbo fentimento il Papa ; nè fi contentò di efprimeilo folo a’ Cardinali, & a’ Miniitri de’ *5»- ? Prencipi, refidenti in Corte; pubhcollo ancora con la nega-tiua , che diede all'Ambafciatore Venetiano di riceuerlo in_, vdienza. Ma non già trattò di quella maniera , ne con quello ilile il Rèdi Spagna, quando capitò à Madrid Giouanni Soranzo,che à luimandòil Senato,Ambafciatore eltraòrdinario à folo effetto di portargline il ragguaglio . Ne dimoltrò più tolto com-piacimento , meglio per auuentura fapendo di ogn’ altro lo * cagioni, che haueano la República vehementemente collret-ta . Ditte in riitretto . Che godea della pace fatta,. Che haurebbe più goduto della guerra , quan- Tn cano do fi hauejfero potuto con/egune quelle glorie , che doueano facceder e alla gran fvittoria y al <~valore Chn(l¡ano appantoui , Ch’ egli iìon hauea riipar- ' r f 1 11 r s- » • • • Gt('" miato , ne oro , ne Jangue , ne Armate , capitali della jna Corona li più soran^o. pretiofi , ancorché fojfe perturbato eternamente da ribelli nella Fiandra . Che farebbe flato lo flejfo fempre in ogn' altra occasione , e cotne Prencipe Cattolico fattosi conofcere amico, e confederato della Republica . Così rifpofe quel Rè, e della medefima confonanza, e politica foauità parimente furono li concetti fpefi in Roma da_j Cardinali, e Miniitri di quella Corona. Ma nel Pontefice, continuando per anco il difguilo , noto parueà quello Publico di lafciare , che maggiormente s’inaf-priffe . Hauea la ragione ; bramò , che anco la Santità fua fe ne perfuadeffe , e che con 1* efempio del Capo fupremo £c-clefialtico, folle infierne per appagacene tutta la Repubiica__, E e Chri-