ity DE’ PATTI VENETI tura , potendo in ogni modo fuggerir gran lume in gran ne? i^2 gotij, li Miniftri de’ Prencipi, residenti qui, applicatamente attenti , ne concepirono gelosia, e fofpetto. Per ciò principiarono meglio à penfarui , frequentando le loro compar-fe in Collegio , e tanto a eshibire , e a premere , che fino quello deir Imperatore si allargò negli offici], e nelle promif-jsioni, ancorché la Maeftà fua fe ne fofse dimoftrata in tutta la guerra lontana. Ma non più efsendo tempo di preftar’orec-chio a eshibitioni ftrafcinate a forza , ridottosi vn giorno il Consiglio , per terminare positiuamente fopra queita gran materia , trafpirò, che i\ Prencipe Mocenigo parlafse fucco-famente cosi . Che la preferite materia fi a la pià graue [che babbia in niun tempo in? spaludi forbiciate di gran dubbi) le fapienze htcìdijfime di quefio f»premo Confejfo, ba-ofétieJe ' M ** ^trc a che 9 ò fi decreti la guerra , ò fi abbracci la pace eoi T«r-¿tivtgt co 9 può in ogni modo decidqrfi dell' Imperio . Siamo in ifiato di poter perire per far la combattendo , per la forzjt incontreß abile di nemici , Si può , pauficandofi • far lo ßejfo per l' infedeltà ,• procelloja namgatione ,• anfratto diffi citi [fimo , non bà dubbio-. Potrebbe ad ogni modo in queflo cafo minorarci la pena , ed alleggerirci l'importanza , /’ <-vfo gjà fatto fi un' habito di natura in noi, di 9 ejfer fempre abbandonati ; ma non è confuetudine , eh’ efenti dall‘ affliti twne in *vn male mai più patito , °Non ci e occorjo mai pm di trattar pact-> co'L Re Ottomano , dopo perdutofi Cipri in guerra ,• ne Gabbiamo mai riportata contro di lui ama fimile mfigne ^vittoria , per paventare con f ajjuefat-tione j onde dkejjìmo bene queßa e (fere la maggior materia 3 che in 'Verutz-> tempo accaduta fia , per confonder'ti chiaro intendimento di anzi ella efftndo il <~uero rimedio per ifiagnarlò ; a voi, che con la ajofira infinità, rvi trotiate a tal og-fettà (¡ut ridotti appunto, fi nßrigneremo a decorrere di due cofe fole > L' rvna, Je la noßra Republtca fi troui per fe medeßma baßante a regger fi contra il Po. tentato terribile de* Turchi f L'altra, cii>, che non effendoui , pojfa per ej.-ferui, fperar*, e prometterfi degli altrui [occorß y e ptegaremo Ì Altiflìtno , che , fi come rvuole , che fia officio dell' anima il »valerfi della ragione , cosi degnifi concedere al noflro fiacco talento la facoltàdi ben' imprimerla nelle menti rettifsime