LIBRO SETTIMO. 319 molo di honor e , ci lattino quel fentiero , eh' egli medefimo ingiuriofamenità et hà battuto , e che à noi compie di batterlo , anzi li primi , perche la no/ira tardane* non foUeeiti Ferdinando d gittarfi nell’altrui Seno , e conteniamo poi allora temere noi delle fue vittorie . La coftantj , la pietà degli animi , il proprio beneficio, nondeono, fe fìefjì dipendere ; 0 eh'Emanuele ha sformata la sincerità delle noflre pacifiche insinuai ioni in vno /limolo di guerra , sia la guerra , che lo violenti alla quiete , £-* perfuada noi a quella tutela , ¿/w ci han lafciata d'incarico li Progenitori no-fìri per pretiofo merito di aiutare i deboli , acciò che non si fconcerti neW~ Jtalia quella proportionata corrtfpondenza de' membri, che datanti anni ha/la. bilito il fuo corpo in vna confi/i ente durabilità. Preualfe quefto concetto in Senato, che non fù però di (pie-gare apertamente in Campagna contra il Duca di Sauoia eferciti ,• Ma di ricapitare in Mantoua tremila Fanti della Re- Mam°u*-publica , per fpignerli dentro à Caíale , come Piazza più minacciata , e più importante . Inuioflì per ciò à Mantoua il Segretario Antonio Maria Vincenti , ilquaPanche col pronto denaio , e con molta diligenza raccolfe la gente , e fecela entrare nella medeiìma Fortezza . Andouui parimente il Prencipe Vincenzo, fratellodi Ferdinando ; £ venne ad incontrarli in quefto tempo , che^ Carlo Gonzaga , Duca di Niuers , viaggiando allora verfo Roma , e fentendone il bifogno , vi li trasferifse anch’egli, forfè , perche trouandofi già deftinato à fuccedere vn giorno Duca di Mantoua , lo infpirafsc preuidente il Cielo alla.» conferuatione del proprio. Lodò il Pontefice la rifolutione della República , ofseruan-dola tendente ad impedir’ in Italia li trauagli > e le iouuer-fioni , ma non però volle vfeire la Santità Sua dai termini di Padre comune , e mediatore ; poiché in vece di toccorfi, e genti , inuiò innocentio de* Mallimi , Vefcouo di Bertinoro Vap» ptr à Mantoua , a Turino , &a Milano in giro , per introdurr ne-,apact' gotio, e per conciliare gli animi alla pace .Emanuele all’incontro nulla fi ritiraua dagli alti penfieri, e più iempre ftudiauadi ftabilirfinell’occupato dominio. Prin- Sauoia Lia cipalmente premeuagli di conferuarfi ben* inclinato Mendoz-za , Gouernatore di Milano , e à forza di blandimenti , e diM,Uno ■ propoiìtioni informi , già ne conieguia l’intento . Ma noru gli balio alla fine di fuperare il miniftro , per vincere il So-urano . Comprefe da lungi il Rè Filippo le maniere artificiose fue , ne iafeiandofene ingombrare , comandò al Gouerna-,tore , che douefse rifolutamente proteftargli la fubita reftitu- tio*