138 DE* FATTI VENETI ;* 572foprauuenuto da gran borafca,che gli fparfe, e che infusogli grà-demente Je Galee; trafportonne fopra Reggio alcune, equel-tif“' la , tra le altre , di Antonio Giuftiniani, fracafsò di sì fatta., maniera sù Ja Spiaggia , che infelicemente conuenne perirui . Quietato il tempo , le raccolfe tutte dì nuouo in vn corpo , ec* approdò quando piacque al Mare , a Meifma. Marc’An-w J tonio Colonna , eh’ eraui dianzi capitato , lo incontrò , e lo MeJJint' accolfecon atti di tutta itima, erifpetto . Trattollo co’ me* defimi Don Giouanni , e feduti , & adempiute vicendeuol-mente le conuenienti officiofità , efpofe il Soranzo al Prencipe Gw«r,m. con efficace oratione la caufa vrgente , per cui ve Io hauea-, mandato il Fofcarini ; ed eccito! lo fubito a muouerfi , & a^ congiugnere la iua con 1* Armata Veneta , già, che la ftagio-ne lo inuitaua ; i nemici 1* obligauano, & era dalla gloria,, attefo , per aggiugnere con replicate vittorie , e trionti alla_, WSmf. chiarezza del nome, e del merito fuo, nuoui rifplendenti lumi . Rifpondendogli Don Giouanni, procurò con 1* opere^ , già da lui confpicuamente preftate , di aiiìcurargh il fuo ze- lo , e la fua prontezza anco in auuenire. » Che s’era trattenuto /’ Jnuerno m quel luogo , non ad altro oggetto , che-* per ejfere roteino , e pronto a’ bifogm della nouella Jiagione m Leuante . Che k tra dietro a porre infieme <~vn corpo di cento Galee , e di ventiquattro miU~* foldati , cosi tenendone le commilitoni dal Re fratello , e che altro non man-, cando , per compirne il numero, che l'arriuo dalla Spagna del Duca di Seffacon f. quell Armata ,fubito giunto , non haurebbe tardato mn momento a trasferirfì à Corfuse 'unitamente con gli altri a profeguire centra gli Ottomani comuni inimici. Mantenne la parola , quanto al differire; ma non già quandi'?* to al grande apparecchio, nè al prefto arriuodeì DucadiSef-éitto. fa promeffo: e fràtali dimore , ed intentioni , andò trattenendo il Soranzo feco , e fi entrò nel mele di Giugno . Impatiente il Pontefice di vn tanto indugio , gli mandò an-/«££* ^ Vefcouo Odcfcalchi pur a Sollecitarlo , e pregarlo : lsn,T\ii nè men’ ei fuperò , che vn iolo promefso imbarco di tré Vj,fcZ° mila Fanti sù trenta Galee , per farle andare antecipatamen-A'uipr.- te a Corfù, ed ottenne in oltre di benedirli 1’ Armata , come ZVaZ & f°fse itata di punto in punto per fpiegar le Vele. tèntrì mi' Finalmente giunte à Meiììna tutte le afpettate fquadre , nè jeanu' altri mancando , che l’indurato Duca di Sefsa, trouoififtret-to , ed anguftiato Don Giouanni , in modo , che conuenne parlare vna volta con aperta lingua . Difse Di battere in quei giorni nceuute commissioni efprefse dalla Maejìà del Rè Iuo fratello 9 di non più partire da quei Porti 9 per poter prejì amente accorrere