LIBRO cIV ARTO. 87 poco la quiete alla República nelle Riuiere deiia Dalmatia, 1585 enei Golfo. Quegli Vfcocchi perfidi, nominati ancora , con altri fudditi Imperiali, vicini al luogo infeitiilimo di Segna -, & alcuni Legni di Firenze , e Malta s’introduiiero à per tur-bare la Nauigatione, e i luoghi con rapine , e con ladronezzi infoienti. Quanto agli Vfcocchi, fi querelò , ed iniìftè il Senato appreffo all’imperatore Ridolfo, perchel’ Arciduca Car- lo fuo Zio, rafrenaffe, e correggere coloro, come al fuo dominio (oggetti, da che anco fe ne riportò qualche beneficio Federigo Nani poi , mandato in Dalmatia , fini di punirli >*rcaj'Lv/ñ Profondò loro i Nauilij ; e fece Io iteffo a’ Maltefi , con l’ oc- ' cupatione di due Galee, e d’vn Vafcello . Per quetti il Ponte-fice pregò il Senato , che prontamente concorfe à donarglieli ; E per r infolenze dei Legni Fiorentini, prefe parimente incarico la Santità Sua di porui rimedio 3 mandò prima à Fiorenza , e fece dopo qui capitare à Venetia il Cardinale Federigo nalt fe.ii- Cornaro , alla cui prudente defterità, forti difopire, e di ac- X, Arquetare con fodisfattione ¿1 tutto. f/Tnf Ma in Francia , continuando più , che mai le riuolutioni, e le itragi; Siilo (Quinto, fubito entrato nella fanta Sede, fco- „ municò il Rè di Nauarra , ed il Prencipe di Condè , cocne^ Heretici, e perfecutori relapfi, e fieri della Cattolica Fede , e eCr”f:f* del loro naturai Signore-; dichiarolli incapaci , &c indegni a- ' ^ mendue di mai fuccedere alla ChriitianiUima Corona ; ed ef-fi;, difendendoii, proteitarono di nullità con alcune Cedole , trouatefi attaccate in Roma ; ed esibendoli di cambiar* anche Religione, quando fodero itati initruiti in contrario deila imbeuuta loro fino dalle faicie , In Fiandra poi , trà quei fommi correnti precipiti] , vno Jfiu0 luti 0-itranifiimo ne occorfe al Duca d’ Alanfone, che lo fece cade-re in vn punto dal più alto pofto al più profondo della ruota di fortuna andante . Offeruatoiì ad entrare in Anuerfa , col feguito di molti Caualli Franceiì , que’ Magiitrati grandemente fe ne infofpettirono; nè potendo il fofpetto andare dalla cautela difgiunto, v’ introduiTeroanch’eglino delle militie, per aiiicurare, in ogni cafo di violenza , la loro libertà . Au-uertitofene il Duca, fece andarui anch’ egli tutto il fuo efer-cito intero . Gli fi oppofero li Soldati , e i Popoli, vicende-uoimente infanguinandofi ; e finalmente Alanfone, con la mor-te di più di mille Francefi, fi trouò coQretto à fuggire , e ri-tornarfene in Francia , altrettanto quiui infelice, quanto felicemente s’ era poco dianzi introdotto Signore della Fiandra*