LIBRO SETTIMO. *n quanto più fi contorceffe il Senato ad vn tanto infulto di gen- 1612 te infame , e in ricompenfa di vna efercitata indulgenza di redentione • Mandò à Francefco Priuli , Capitano di Pin-guente , trecento Soldati Corfi , fotto la Condotta di Antonio dal Monte , per faluar con etti l’Iftria da repentine in-curfioni , e fpedinne al General Canale in Dalmatia altrettanti , con ducento Albanefi , Settecento Italiani , & àltre dieci barche armate , oltre quelle , che già nauigauano alla«, fua obedienza , perche infeguitte, e diìtruggeffe irremiifibil-mente i ribaldi . Subito riceuutifi da lui gli ordini, e le genti , auuioilì verfo il Cartello di Mofchiuizza , fituato fopra_» vn monte , lungi trenta miglia dall'Albania , dou’erano foliti coloro di ricouerariì . Quiui mandò auanti le barche armate con alcuni Caualli leggieri , per riconofcere il pofto ; ma riferitogli , che folle inaceiiibile , conuenne fofpenderfi , deliberò in veee di riuoìgerfi , verfo Laurana , Terra poco Il Gentrai dittante , e contra cui egli iatollò lo fdegno, e li Soldati raui" CPZÌ dità . Andaua egli in tal guifa da quella parte occupando , l‘aurana~-quando colta dagli Vfcocchi l’opportunità della di lui lontananza , calarono rapidamente nelNftria , e depredarono , e difettarono con infinita barbarie que diitretti . A4 impeti tali improuifi , fe non potè così pretto il Capitano di Piti- k/«*« guente accorrere , per rintuzzarli , fuuì almeno per fermar- ,nlJir“,P maruene i progreffi. Hauea già raccolti mol i Soldati paefani in aggiunta del-li trecento Corfi mandatigli . '<ìU fpinfe tutti contro di coloro , e potè coitrignerli frettolofa mente à iaiuarfi negli Stati dell’ Arciduca terdinando . Quiui ad vna furia frenetica militare non fu ritegno , nè rifpetto , per fermarla . Laacìou-uiili dentro , Scorfe , deuaftò per cinque miglia d’intorno il paefe ; Vccife tutti quelli , che potè giugnerc , e vi lafciò imprelfi gran sfoghi , e gran danni. Aggrauoiìì l'Arciduca ; Che mentr’egli con atto cortefe , fubito intefo Tarrefto del Rapprefentante Marcello , hauea dato l’ordine , che foifej ^ • reliituito in libertà , e gaitigati Teneramente gli Vfcocchi , vernile malamente corrifpofto , ed il fuo dominio violato , ed oltraggiato . E quale rifpofta , poteua darglifi difodisfat-tione ! La prigionia del Marcello . Le altre frefche offefe , temerariamente commette da coloro , non erano fiate le prime . Si eran’eiìi in ciò di già incalliti . Già s’era aiTuefatto à tollerarli Ferdinando , per non dir di peggio , in vece di correggerli , come tante volte hauea prometto 5 e quando