92 DE’ FATTI VENETI deplorabilmente perirono. Ma non fù meno 1’ empio Multa* *57* fà di tanto fatollo à baitanza. Già , che contra i viui, e fopra la terra non feppe come più isfogariì, nè pafeer l’occhio, volle vedere, e vilipendere le ceneri, e 1* olia de' già defonti, e fe^ polti, con quella iitefsa imanità, ch’era già ftatacommefsa in Regno di Candia dentro alla Città di Rettimo. Si trasferì nel fiafà% Tempio Fpifcopale, dedicato à San Nicolò, &iui fatti difotter-rare fcpolture quei Corpi a ordinò, che foisero difperfi, ej«rl}a e fuentati all’aria. Fece parimente (frappare dagli Altari lo dezk?,fe Reliquie, e malmenarle, e fpargerle. Fece deturpare le fante fam' Imagini, e fputarui vergognofamente in faccia ; e finalmente vilipefo, e calpeftato tutto ciò, che v’ era di Religiofo , e di Sacro, cangiò le Chriltiane adorationìnelle piùfacrileghe, ed obbrobriose empietà . Stancato vna volta , fe non il cuore^ , 1’ occhio almeno , à tante, e tante fue fierezze, finì di tormentare quei fedeli, non più trouandone per maggiormente im-beueriìdel lorofangue , e principiò à fortificare 1 acquiltato , rifarcendo le rouine , e i precipitij, già fatti da lui , per ac-Torùfua quiftarlo. Rifece, e riedificò le muraglie di Nicosìa, e Fama-gotta; Profondouui, e dilatouui le foffe d’intorno s Rafe, e demolì da fondamenti gli alzati terreni al di fuori ; Appianò per gran fpatij tutte le Campagne ; Freiidiò pofeia 1* una, e l’altra di foldatefca , ed’ogni altra necefsaria prouifione, e lafciate in effe, e ripartitamele in altri luoghi riguardeuoli del Regno, venti mila Fanti , e due mila Caualli di guardia , fotto la direttione del Bei di Rodi , fi partì da quelti gran fatti per cJJÌÌ Coitantinopoli. Comparto colà trionfante, coife l’vniueriale mp°n. popoli ad incontrarlo con quelle acclamationi, edapplau-fi, che baiti, fenza defcriuerli, folamente a dir , eh’ ei folfe il prefentatore di vn gran Regno all’Imperatore de’ Turchi. Ser lino fe ne cinfe fouranamente la fronte ,• fegnalò., e felicitò di vna tanta gloria gli alti aufpicij , ed accolfe , ed honorò colui , come fi conueniua al merito di sì grande Capitano, e di sì alta Imprefa conquiltata . Jb' certo , che molto fece , e che molto vinfe Multata pretto à chi non offeruò, che la grandezza , e la ricchezza dell’ acquilto ; ma rivolgendoli à confìde-rare la Regione , il fito , le forze , gl’initrumenti, e la fortuna propìtia , concorfaui, forfè, che non haurebbe aferitto il tutto al folo valore, & al iolo ingegno dell’ empio Giaceagià quell’ ifola , fuffogata trà le braccia dell’ Impero Turchefco tremendo, prima, eh’elio con l’armi l’afferraife, elaiìrignef-(e - Le ripe Caramane, e di Soria faedi, e pronti vi preitaua-