LIBRO PRIMO, g9 in vn folo fpettacolo di morte li tanti, e tanti peggiori deli* honore deturpato, della virginità violata , e della deplorabile fouraitante fchiauitù . Nulla più importauano li rapiti ha-ueri à chi lafciauali col Mondo, e con la vita, ancorché inenarrabili foffero le trafugate ricchezze, e che poteffero fatol-lar la fame d’vn’infatiabile, immenfoefercito. NefcelfeMu • E ricchi ftafà delle più mafficcie , perinuiarleà Seiino , e fargli co- fdT nofcere , nella pretioiìtà de’ regali quella dell’ Imprefa . Ma TiluSi’ il fuoco , quail, che afcriueire ad onta fua, che poteffero quei Barbari pretendere più ardente di lui la fierezza degli loro • incendij, appiccioifi in vno de* Vafcelìi portatori, e mandò il tutto per l’aria a volo . Così inuehirono , cosi eitermina-rono iniquamente gli Ottomani, le facoltà, le vite, la Patria di Nicosìa. Acciecarono d’ogni riguardo la loro crudeltà con r esercitata indifferenza . Seffo, età, innocenza , Cafe, Chio-itri, Tempi j, Sacramenti foggiacerono egualmente alle libidini, al ferro, alle diftruttioni, ai ludibrij. Più di ventimila morìronui fuenati ,• infiniti fchiaui reitarono viui a maggior fupplicio di morte . Occorfe quello gran fatto memorabile , e deplorabile all’eternità , nel giorno de’ noue Settembre., , dopo quattordeci d’vn’affedio , inferocito da moltiplicati at-trociifimi affalti, ed occorfe nel tempo appunto , in cui, già lafciammo le Armate Ghriftiane a coniìgliar in Scithia dei modi, e delle vie per foccorrer Cipri. Contendeuano quiui trà loro variamente i Capi, non tan- V uriti a d' to per l’opinioni, che in cali difficili fi trouano difficilmente^, STL concordi, che per la varietà degli affetti, e degl’ intereiiì , benche tutti in vnfentimento folo Chriitianoconfpirar douef-fero . Vi era chi proponeua la diuerfione con 1’ attacco di qualche altro luogo Turchefco , tardo rimedio a un male^ , ch’era già incorfo, per fare , che non più incorreile . Altri raccordauano , che le Armate fi auanzaffero più auanti, per prender lingua , e deliberarli poi ;.£t altri , ma più di tutti il General Zane , foitenne, che fi doueffe dirittamente, efen-za indugio nauigar in Cipri , per attaccare colà in generai conflitto l’Armata de’ nemici -, per redimere in vn folo colpo il tutto , e perche taP era la volontà principale del Senato . Superò egli finalmente , dopo gran diipute , e contraiti > che tutti conueniffero nella fua fentenza ; onde partirono tutti dal Partono Regno di Candìa a’ dieciotto Settembre , noue giorni poite- & cifri • riori alla fopradetta infaufta perdita . Erano le forze le già diifufamente difcorie . Si numerauano fino a cento ottantauna F 2 le