46 DE' FATTI VENETI mente foccorfi, e confignaronoquefte lettere à Nicolò Donato * S Sopracomito , perche tofto vi fi trasferifee , Hauea egli pre-ancora pruoue egregie elei fuo gran coraggio . Dopola_, VSb perdita di Nicosìa era pafsato di notte, per mezzo de’nemi-vZS. ci, nel Porto di Famagofta con la fua fola Galea . Era altro-Vx(.!u pe sbarcato a terra nell’Ottomano paefe, e dilfipatoui vn Fon-Ite , che feruiua a’ Turchi, per tragittare ageuolmente in Cipri genti, e prouiiìoni. Vnitofi con Francesco Trono , altro Sopracomito, andò à Tripoli, e quiui pur’ entrato in hora^ notturna dentro al Porto, fermò, e menòfeco vna Naue ca* rica di Artiglierìe per andar in Regno . Pregato egli dunque da Capitani afsediati al gran viaggio , fciolfe le Vele , bàttè i remi verfp quello Golfo ; e tanto fuperò 1* afpettatione , e la poiìibilità di vn’ huomo , che Muftafà caftigò feuera-mente i Capi delle Galee , che feorreuano , intrecciando i Mari, e non haueano faputo impedirlo. Continuaua fra tanto in Canea con 1* Armata il Zane_j , ¿ZZi e benche la Turca fofse già pafsata in Coftantinopoli , iZLÌn non permetteagli però la ltagione , eh’ egli fuori fi traef-fe per qualche Imprefa fenza efporfi a i pericoli, ed agl’ oltraggi ineuicabiii del Verno . Applicò a ciò , che gli fù permefso , e che fopra ogn’ altra cofa premeagli. Applicò IDÌfpene vii al foccorfo della derelitta Famagofta , e deftinò tre grof-fi Vafcelli , fpalleggiati da dodici Galee , e carichi di tre-‘j'Jfr mìhieicento Fanti.Douendo Sebaftian Venierofopraimbar-«*'• caruifi ancor’egli, per pafsare con quella occafione in Cipri ai fuo Generalato, più volte detto , deiìderò di andarui con più forte , e con più numerofo Conuoglio , per maggior iì-curezza del viaggio, e per più potente rinforzo a’ poueri af-fediati. Ricercato da elfo per tanto il Zane à raddoppiargli le militie, e le Galee, egli non volle alterare il primo numero , già deliberato, per non diminuire 1* Armata à fegno , da rifentirfene. Altra difficoltà inforfe ancora fopra la perfona del Capitano, feelto per la condotta delmedefimo Conuoglio . Haueua eletto il Zane il Palauicino. Coftui procurò fottrarfì con varie mendicate feufe, le quali alla fine conofciuteiì prouenien-ti da vn’infinito timore, fù volentieridifpeniàto,efoftituitoin e Luigi Vece, Luigi Martinengo ,Gouernatore allora in Canea , ilquale jAtritneir- intraprefe con altrettanta prontezza, e coraggio l’incarico. Ap-puntato, c’hebbe il Zane quefto foccorfo per Famagofta,non più credè proprio di maggiormente inuernarfi in Candia. Lafciouui |4arco Querini con le Galee di quel Regnojalcun’altredi Sopra* CO” ■ Jt V