LIBRO SETTIMO. *4? cendiarc il Tuo bando nelle Terre di San Seruolo , Preme- i6is nich , Poghdaria , e Poiina, che fece parimente arderò . Già in atto, ed in cammino di vendetta, si auanzò più auan-ti per diffipare alcune Saline , che haueano li Trienni confluite fopra luoghi di Veneta giurifdittione , e che per cip s'erano in altri tempi , benché di pace , diflìpate ancora.» , fenza che niuno fe nefofle fatrertato* Andatoci egli, e feco andati di Capitani, il Colonellp JFabipGallo, Pietro Mari» Ornani , & Alfonfo Valdera , haueuano oramai à perfet-tione terminata l’opera , quando auuertifci li Trieftini, for-tirono fuori , notabilmente ingroffati da Volgango Frangipane , Conte di Terfacp , e da molt’altra gente Tedefca, cd Vfcocca , in numero trà tutti di circa tremila , e fi mifero loro fieramente intorno . Minori di numero di gran., lunga gl’affiditi , per gran prezzo nondimeno combatterono , ma conuenncro alla fine ritira rii cpl miglior'ordine-», che fù lor permeilo . Marchiaua nella ritirata , dopo gli altri , il Gallo , II-quale fenteudofi a foprafare , c voltataui la fronte, fù far- v^w, za all’vitimo , che ne pagafle il coraggio con la. vita a e con quella d’altri ducenro de’ iuoi . Prefero grand’animo coloro da quefto fucceiTo 5 Inoltrarono per ie Campagne , difer-tando , ed incendiando , ed muifceratiiì dentro alte pertinenze di Monfaiconc , mandarono fette di quei Villa Sgii Incemftj ferro , e fuoco fenza meno rifpettare i Tempi j . Ataligra- gì fèlla ui notine fi moiie il General Veniero , per {occorrere i Po-polì , e per aificurare ì Luoghi. Approdato in Iftria « Soc-corfc di Soldati , e di munitioni Aibona , e Fianona. Sperimentò di efpugnare Moichcnizza , ma per la durezza^ & -/*. dei Saffo in vano ; Sbarcò pofcia della gente trà queirl,^ Contorni , e deuaiìò , & arie anch'egli per quindeci miglia d’intorno il paefe. Da quefti , & altri fimili accidenti iìammeggiauano oramai gl’incendij di vn’aperta guerra ; e pur’ancora bramaua ]a Republica di fopirli pe 1 fuo quieto genio , e perche, , ardendo fopra gl’occhi de’ Turchi , il fuoco , non fermile di luminofo inulto à trionfare delle ceneri del Chriftiane-fimo , Scriffe di nuouo efficacemente all’Ambafciatore in_j Corte Cefarea Giuftiniani , incaricandolo di reiterare gl* offici) , e le infiftenze preffò alla Maeftà dell’imperatore ; e tanto il defiderio della quiete ve la trafportò , che fe bene»» non conueniuale retrocedere mai dai capitoli , di già ac- car-