LIBRO PRIMO. | :idelTVniuerfo , fenefè Signore. Se ne impadronironopofcia j Saraceni, à quali tolto da Prerjcipi Chriftiani nell’altre loro imprefe di Terra Santa,-reftò incorporato con l’altro di Gerofo-lima. Separatoli di nuouo, furetto per varijPrencipi. Alienol- lo Ricciardo, Rè d’Inghilterra, àQiualieri Templari j. Da-, quefti comperollo Guidone Lufignano, dopo, che Sultán Saladino lo fpogliò di Gerufalemme „ e quefto fù il primo Rè Latino , che cenecingefsele tempie. Altrivndici Rè Lufignani di * vno in vnoglifuccederono. MorìGiouanni, pretefe il dominio Carlotta fua figliuola legitima , e conforte di Amadeo fettimo , Duca di Sauoia. Giacomo, figliuolo anch’egli, benchedifpu. ri] natali, glielo tolfe con la ragione dell’armi nonfolo, ma con quella delle leggi ancora, chenonloefcludeuano, e ricuperò egli allora anche Famagofta dalle mani de’Genovefì, che l’haue-uano qualche tempo auanti occupata. Volendo egli maritarli, fcelfe trà i molti partiti Reali propoftigli, Catterina Cornara , di quefto Nobiliffimo Sangue Patritio, àciò allettato dalla chiarezza de’Natali, dal patrocinio della República, e da Andrea Cornare, Zio Paterno di Catterina medefima, che, trouan-dofiallora in Cipri, ve loperfuafe, e conchiufe le Nozze con cento mila ducati di dote. Venne à morte Giacomo, nèrimafto 1 , di lui, che vn teneriifimoBambino, lafciò il Regno per tefta» % mento alla Reina moglie, tempre, chefoffe il figliuolo mancato fenza difeendenti. Seguitone ben pretto il cafo, edellafucce. duta alla Corona; femmina, non fufficiente à reggere cosi gran mole, veniuacontinuamenteinfidiata, ora da’fudditi tumular' tuarij di dentro/ oradaPrencipidifuori, & ora da’Turchi Ot tomani, che, circondandola dittato, teneuanla continuamente in pericolo. 11 Senato, che fcorgeualo fempreimminentej, fece infinuarleda GeorgioCornaro, fuo fratello; che più tofto lo cedette per gratia alla Patria, che abbandonarlo à Turchi per forfca. £ra figliuola della República, pe’i nafeimento/ edera doppiamente ; poiché ad oggetto d’illuitrar più í’empre i Regi) Sponfali, haueuala la República adottata. L’era debitrice intiera perhauerle preferuata la íteíía Corona con affluenze paterne continue - Per tuttequetteragioni, fe ne perfuafe dunque, efù J’atto fuo di rinuntia vn dupplicatoefercitato debito, ricono-feendo, ecorrifpondendo. Aliuntone la República il reai pof-feiTo, altro aggrauio non trououuifopra, che di otto mila Duca-ti annaliairimperatore de’ Turchi; Cenfo però non corrifpo-bI,c*' fio, come daVafsallo à Souranità Regnante, mi per Yn’acci-dentale infortunio, ch’era già occorfo al Rè Giano de’ Lufigna- ni