LIBRO VNDECí MO, 541 non di fpremere , e di riportare dagli vni a e dagli altri» 162^ fucchi di maleuolenze , e continuati profluuij di Sangue . Non fuccedeuano trattanto fotto Mantoua auuemmenti di gran rimarco , quali militandoui più dell* armi la^ pefìilenza ,che già ferocemente introdottali anche dentro alla medefima Città , andaua con miferabili flagelli cru- p^, delmente annichilandola di militie , ancora che la Repu- M,n“ja blica continoualfe , più , che ne vedea I* angultie , incef-fantemente a mandarne . Poteua eflere coraggiofo i! Ducaj ma conueniua anche egli atterrirli a tante fiamme di guerra , ed a tanti fulmini del Cielo . Gli fi aggiugneuano al iolito , per disfarlo maggiormente d' animo , li Popoli E Polofi0 verfo lui altrettanto male intentionati , quanto alla Mae-fìà deli* Imperatore procliui , e propenfi , onde era condannato a pauentare , che foilero inuafioni le affiftenze , e prodittioni gli ftefi configli . Ardi , ciò non oftante , di preftar fede ad vn falfo auuifo , fattogli , mali-tiof amente peruenire ; che foffero per incamminarli verio Goito molte vettuaglie in foccorfo de' nemici . Entrò in fperanza di fermarle, e di conuertirle in bene di Ití'Z fe lìeffo ; perloche mandò cinquecento fanti Veneti a Ro~ digo , luogo niente forte , accioche quiui , come in aguato fermandoli , le ttelTero attendendo di patTaggio , e facilmente fe ne impadronifsero - Bramofo inoltre di fpalleg- » giare , ed assicurare meglio ancora l* attentato con qualche numero di Soldati tratti in Valezzo Campo Veneto , ne ricercò Zaccaria Sagredo , Procuratore di fan Marco, eSenatoredi ammirabile maturità , fucceduto in quei gior-ni nel Generalato à francefco fcrizzo, a cui per indiipofi- Vtntt* tioni contratte nei fofferiti lunghi , e difartroli patimenti, hauea il fenato già conceduta la licenza di ripatriare. fù anche pronto il Sagredo a gratificarlo , fpedendoui il Prencipe Luigi d’ Lite con duemila fanti , e con quattro- ounOM. cento Caualìi ; Ma giunto queito Prencipe in conformità f0tccrfcr del concerto vicino à Goito , e quiui fermatoti alcun giorno attendendo pure , che vi companifero le d^icorfe vlt-tuaglie , nè mai comparfeui , rifoife finalmente di ritor-»are à Valezzo , per intender , e per ordinar meglio le eofe . Or non ltata vera ma inganneuole , come fi difse , la notitia al Duca , per mandargli a ili di fpada le mili-tie , balzò il Galafso in Campagna con quattromila fanti j, e ottocento Caualli 3 e prefentatofi improuifamente à Nnnnn Rodi-