56o DE’ FATTI VENETI - ✓ mente , ò perche vi fi fentiifero violentati da quell'horriio ° flagello , ò perche fodero chiamati à finir di (cacciar , e ttdifcbt di fradiar’i francefi d’Italia , fi riuolfero imorouifamen-P''” te verfo il Piemonte col maggior corpo delle forze , e lardarono in tal guifa , quando meno il fi credea , libero , per allora , il dominio Venetiano dalle loro dubitate inon-dationi. Ma gl’effetti della contagione fono fumili a quei del'fuo-co , che , fe bene vi fi allontana quella mano , che J’hà , acceio , egli in ogni modo và più femore ferpendo , ed inalzandoli . Nulla giouò , che i Tedefchi fi alìoncanaffero in pieno corpo da Mantoua , e dal Manrouano . e che fe-co portaflero le hoftilità della guerra . Lafciarono addie-u7,jh.AÌ tr° le fiamme voraci della ifteiia pelli lenza , che appicciata già vi haueano , e che con fierezza maggiore fi erfe.^ , e dilatò per tutta Lombardia , e lo Stato della Repubh-ca . Qual’horribil Moltro, che non ha nei fuoi fieri divoramenti lume , ò diftintione alcuna non meno g.seralmente vccideua , ed ingoiaua le militie , e i popoli minuti a che i più iiluftri, e principali foggetti, per nafeite, per cariche , e per fortune , così nelle Città , come nel Veneto eiercito , il quale fermauaù allora col General’ Erizzo à Morti Geor . Verona ; morendoui fegnalatamente tra gli altri molti , Geòrgia Badoaro in Carica di Commifario , e Marc’An-zonit Mero tonio Morolini Caualiere , Proueditore nel Bergamafco di-fìretto. Afflitilfimo qui il Senato vi accorrea con tutti que' rimedij 3 che richieaeuano le sferzaiie