Infatti, a che gioverebbero le navi più perfette che la mente deiringegnere sappia ideare e la mano dell’artefice costruire, a che i cannoni più formidabili, capaci di briccolare con precisione infallibile un proietto di una tonnellata ad un bersaglio lontano dodici mila metri, se nella torre di comando, se alla ruota del timone, se alle leve delle motrici, se alla mira del cannone, inon ¡fossero uomini di eccezione, uomini freddi ed impassibili, dal saldo cuore di acciaio ? «A lato della forza ¡materiale e visibile — diceva recentemente il Bergson — havvi la forza morale, invisibile, ma più importante, perchè può, in una certa misura, supplire alle deficienze Idi quella, imentre senza di essa a nulla vale tutto il onesto». Codesti uomini speciali, che vivono di una vita diversa dalla comune, e pur sapendo di esser sempre votati al sacrificio ed alla morte, questa e quello ¡affrontano con animo sereno, non si improvvisano; ond’è che assai più gravi sono state alla Regina dei Sette Oceani, nella guerra attuale, le perdite degli equipaggi che delle navi.