LIBRO VNDECIMO. 505 ia ccnceffione à lui del palio , più che volontieri gli . corfe incontro ; io compiacque ampiamente d’ogni cofa, chelo£n e fpecialmente fi contentò di efcorporare dall’iite(To af-f;;/tf in Tedio di Cafale tre mila Fanti , e tolto mandarglili , lìimando meglio in vn caTo di tanta importanza , c_» Grettezza Jeuarli di tà , benche non ve ne reltaffero , che altri due mila Toli da Toldo , che torli dalle mili-tie , già da lui fpedite à Contini Veneti , e lafciar’in« ìllato di abbandono , e diTperatione Emanuele . $ Arriuati gl’ impegni , e le coTe à tali termini , parile al Pontefice Vrbano , ch’elle potettero Teruir’à lui di Jijfe. enee -opportuno defimpegno , per riaffumere la folita Tua indifferenza , e porfi al coperto da tutte le minacciato tempeite , Volendo però eTercitar* anche nell’ifteffo tempo la paternità del zelo , dettino Legato a latere Tuo Nipote , il Cardinale Antonio , per introdurre trattati di pace . nZÌ'Ì Ma quelli erano negotij lunghi , e incerti attai , confaccenti co'bifogni , e con T vrgenze , che premu-roTamente itrigneuano . Vide il Senato , che non più era tempo per la propria cura fua di maggior’ indugio . CompreTe il medeiìcno il Rè di Francia , onde pofitiuamente fi conchiuTe vn’ Alleanza tra la Maefià Tua , la Republica , e’I Daca di Mantoua , non per offendere 1* altrui , ma per difendere il proprio , la_, quale durar doueffe per £ei anni , e ne furono i Ca- ManM pitoli . Scambieuole difefa tra i Confederati in ogni occafione di guerra , e trauaglio . Obligo al Re di porre in Campagna ventimila Fanti t £C‘’~ e mille Caualli ,• L% Republica dodicimila de'primi , e mille ducento de'fecondi j II Dica cinquemila degli