114 DE’ FATTI VENETI to 5 e innalzato fopra le loro Capitane Generalitie , in veee_, 1dello Stendardo Ottomano , quello della Santiifima Croce.*, e similmente fopra la punta d’ vna lancia la troncata tefta d’ Ali, miferiifimo fpettacolo della fua eìata, e fuperba ceruice. SS Tutte le altre Galee del Battaglione Turchefco , feguitarono £aTf.% k forte delle loro principali. Trenta fole si potè dire , che si difuguaghafferò dall’altre, non già nella perdita, ma nella_> maniera di perdersi. Non effendo entrate nel conflitto, si die-rono à fuggire col vantaggio di trouaruisi più lontane ; mà il Proueditore Marco Querini, che militaua da quella partenel sZga’Zl siniftro Corno , infeguille con tanta velocità, che , giuntele., de gl'Affi- - appreffo , neceflkò le genti à lanciarsi in Mare per faluarsi à n nuoto, e rimarti vuoti, & in abbandono gli Arsili, fe ne irn-poffefsò con neffun trauaglio . Nell* vniuerfale disfacimento dell’ inimico Battaglione , oltre a’principali Turchi , già nominati , moriuui insieme vn gran numero de’ più agguerriti foldati, con la cui perdita si potè dire, che rimaneife sfiorata in gran parte de* migliori combattenti tutta T Ottomana Armata . Molti anco de’Chriitiani furono malmenati, e vccifi, cMamo jxìsl in minor numero affai. Furonui de’Patritij Veneti, il Marra» lejto lipiero, e’1 Loredano, già detti , e Girolamo Veniero , e_, cZd ' JFranceico Bono . Tràgli altri, di qualificata conditione , il Benedetti, e Giacomo Treflino, Conte Vicentino ; e di mortalmente feriti, Giouanni Bembo, e Theodoro Balbi , Pa-tricij, con molti, e molti altri. In quell’ iiteffo tempo, che trà le dette battaglie, e fquadre di mezzo difperatamente combatteafi , fiammeggiauano ardenti , e funefle niente meno 1* armi trà i due Corni , Anidro Chriftiano, e deliro 1 urehefeo. Effendo flati quelli i primi a principiare la battaglia , nè riufeito à Silocco di trapaffare i cominoflri vicino à terra, per la preuidenza del Barbarigo , attac-ebri/iii, cofli da tutte le parti attrociflìmo il conflitto . Si cambiarono xÌSj* vicendeuolmente gli vni, e gli altri colpi delle Artiglierie, con fob^no. qualche difeapito però delle l urchefche . Venuti poi all’ abbordo , occorfero parimente per gran pezzo , in vna conforme battaglia , e conformi forze, fpargimenti anche eguali di ecceflìuo fangue . Nell’ vrtarfi, nel contenderli, nel rimenarfi, trapafsò qualche Galea de’ nemici per mezzo delle noilre, ej. con P vfo folito militare di colpire il Capo, acciòche tutto ii corpo neceffariamente cadi, fe ne auuentarono fei contra la^ cala ti Capitana del Barbarigo , e cominciarono con gran forza , e tartarigo. con gran terrore à combatterla, cflringerla imperuerfatamen-