312 DB FATTI VENETI, 1612 anche la colpa di foilerenza , ò di obliuione in lui , fofleJ fiata compatibile , ò pure fi baueffe potuto imputarli tutto à trafcuragiae de* fuoi Miniilri , quello non era fufficiente_, balfamo, per fanàre ferite . Si efeusò , e fi lamentò il Senato infieme , e tanto diffe de’ fuoi fentimenti a e delle fue ragioni , che alla fine Ferdinando medefimo fi moftrò bramofo di vguagliare più tofto le,* differenze con la bilancia , che deciderle con la Spada itu mano. t Mmfiro ' Mandò egli à Venetia Steffano Roboreo , fuo Capitano di rZ^e' Fiume , perche qui vnitofi con l’Ambafciatore JLa-Que-ua , introduceifero negotio di compofitione » e fù il loro officio di lamentarfi, ifuaef- Degli infiliti 9 e forme ho fi ili perpetrate da *vil Canaglia fua fubliti 9 fi farebbono prontamente ritirate l'armi. Ma llmperatore Matthias , che fend da lungi quefti prin-C;'fZoÌ cipiatiiì rancori , deliderò ardentemente di acquetarli ; ab-borendo a che per difendere l’efecrande feeleratezze degli Vfcocchi s fi attaccalle con la Republica vn’aperta guerra -Chiamò à Vienna TArciduca Ferdinando « Tenne feco più confultationi 9 e finalmente ne rimifero i trattati, e l’abbozzo di qualche partito à Girolamo Soranzo Caualicre , Am-bafeiatore in Córte per la Republica , e à quei Vice Canceliare Imperiale infieme . Difcufle tra quelli le cofe , e P9r-tatene le notitie , l’vno à Venetia , l'altro à fuoi Signori , le conciliarono alla fine con la fodisfattione di tutti > c re^° conchiufo. 1