Il2 DEE ATT? VENETI il Venicro, e’I Colonna , non folamente adempieuano con 1% voce la cura , c la parte loro Generalitia , incoraggendo , & cSi/ìiaÌ animando i fuoi, ma faceuano quella etiandio del Soldato , ^ efponendo fecondo le difficili, e lìrette occafioni con Io fcudp imbracciato , e con la fpada impugnata le loro proprie vite , £ ¿e' t¡e- Similmente Alì, Portai* \ Caracoza , e gli altri Capi inimici , non mancauano di predare J’opere medefìme, ne fi af-teneuano dagli fteili azzardi $ onde parea, che fi come il conflitto confiiieà di forze, di ardire, di configfio , e di perfiften-za eguale, così ondeggiafle pur’ancora l’efito egualmente fo-; t/top*. Pra la bilancia, fenza poterli vaticinare da qual parte douef-d$rtt 1 fe vittoriofamente pendere. Erano le Chriftiane militie entrate furiofamente tré voke_» fopra la Capitana di Alì, e fe n* erano lino ali’Arbore per tré volte impadronite. Haueuano in ogni modo (empre conuenu-to retrocedere , per la, gran piena de’ Turchi * accorimi continuamente in difefa*e così andauano alternatamente agitando, e fluttuando nel mezzo del Mare la fortuna , e l’armi. Se però dopo tanto tempo , tanto fangue , e tanti funefti accidenti , trafpirar potea trà li detti Capitani principali degli vni, e degli altri alcun’indino* ò principio di vantaggiofo barlume, quafi, che comprendeafi ad inclinar più tofto infauorede’no«. , ^Jch: lì ri, che degli Ottomani. OiTèruatone il pericolo più Galee^ baìiìKte in Turche , che vi fi trouauano alquanto lontane, abbandonaro-fci%£à. no anch’ effe di combattere , e di trauagliarfi altroue , e cor-fero frettolole , e numerofe , fpeciàlmente in foccorfo della«» Capitana d’ Ali, entrando, ed vrtando con tanta forza , che cambiarono in poco tempo 1’ afpetto al conflitto, e lo ftrinfe-ro à gran dubbij, e contingenze. Allora non più tfimò il Mar-rZf/f chefe di Santa Croce , che fermauafi per anco indietro con la Squadra del foccorfo , tempo quello per indugiare più àtrattenerli ctiofamente fopra i remi. Si fpinfe auanti, e tanto rui-TiaSa notamente inueitì per fianco i nemici, che ritornò lo fuantag-Cc7fou!r- gio in vantaggio , e quella volta euidcntiffimo in fauore de* . Chriftiani. Fermò GioUanni.Battifta Contarinicon la fua Galea ac«- vna de’Turchi, ch’era in procinto di attaccare la Veneta Gene-vna Calta. ralitia, e iquarciolla, e profondolla da molte parti. Giouan-ni Loredano, e Catterino Malipiero fi auuentarono contro di alcun’ altre , che lìauano in procinto di fpignerfi fopra Don-» Gituanm Giouanni / valorofo ardire però , che fù loro malamente ri- f Catterino cambiato dalla forte > poiché toccò ad ambidue , nel colmo, itaitpitrt. c|e| vjncerea e(fcre trafitti diclopo d’archibufo, ed imman-. tinencc