7*8 DE* FATTI VENETI 1642 fiatato credito, incominciò il filo de’fuoi prudenti maneg-gi . Gittò , e riufcigli di fermare la prima pianta , fopra e top*** cui doueasi poi fondamentar* il negotio . Supero il Ponte-prtfatefM,^ nominar’il fuo Plenipotentiario , eleggendoui il Cardinal Donghi , Deítinouui la República Gio;Nani, Caua-pTnipZZÍ üere » e Procuratore di San Marco >• Il Gran Duca il Ca-'¿’¿J* ualier Gondi ; & il Duca di Modona , Fuluio Teiti . Si-tfpufic*. a camminarono le cofe eoa lieta faccia ; Ma cad-de poi fopra il luogo per la raguaanza del Congrego va-rietà di fensi . Pretendeualo in Roma il Cardinal Donghi per la douuta veneratone verfo la perfona del Pontefice , ed i Collegati aifolutamente lo esclufero con la ragione , che non si folle mai trattato in quella guerra dell’Apostolica Sede , ma folamente della Cafi Barberina ; ben accon-fentendo ad vn luogo neutrale , & indipendente. Per feconda difficoltà , nominò improuifamente Cefare il Prencipe di Bozzolo , interueniente fuo nel medefimo CongreiTo v ed il Rè di Spagna , il Cardinal* Albornotz . Abòorrì il Biechi, che altri Prencipi , oltre alla Chnltianiifima Corona , doueifrro hauer luog> d’ingreifo , e merito nel maneggiar*, e conchiudere quell’arduo negotioj e per anche pretto alficurarfene , non frapole tempo . Pafsò a Parma , e à Modona , e propofe a que*Duchi vn partito nrtretto in pochi punti . pnptStìarù Jfjoli* t ione , e perdono al Farne fé , per douer ciò pregar fi , ed impetrar• ¿¿Su'* fi PreJf° ^ PaPa qualche altro Prenape , Rii fattone deli occ upacbgli 9 jalue a Monttfii le prime loro ragioni j eshibitione del Re di Francia, per conciliar' il di più , che pretende^ ero gii altri aieati Prenctpi . Al Gran fsja«Duca in aggiunta dt ciò , propofe • e dopo quejii *>* • gittati abboz.z¿ , pafso a Roma , a piedi del Pontefice per lo douuto ri• Jpetto , e dotte già jappea d incontrare ptu fpinofe le difpofitioni, In Vrbano però non hebbe occafione di fcoprirle tali . • Stanco dalla grauità degli anni , e dal pefo , e dale agi-'papTi^ tationi della guerra , bramaua fopra ogn’altra cofa di ter-minarla 3 e di poter contento , chiudendo gli occhi , aprirli in Cielo il godimento della gloria , lafciata al Mondo con la benedittion della pace . Ma nel Cardinal France-4^fco , più aitai coniìftente di età , e di fa Iute , e più fer-mo in conféguenza di rifolutione , non regnauano gli ri-meifi fpiriti del Zio il quale , per tolto conchiudere , s -3 era già cfpreiio di affentir* anco alla propofta reititutione di Catiro . Foie in non in cale gli eccitamenti, che la^ Bea-