L l B R. O SESTO. 257 Nel mezzo à quefte efitationi , foprauuenne improuifo vn 1605 cafo di fomma rileuanza. ^ ^ ^ v Al principio dell’anno terminò i fuoi giorni la Santità di rc/;" Clemente Ottauo , dopo regnatine tredeci , e dati luminofl«. faggi di vna pia bontà nel fegnalarfi egualmente al Mondo gran Papa , e gran Prencipe . Cadde l’elettione del Succeffo-re nella perfona di Aleflandro, Cardinal de’ Medici , col nome aflùnto di Leone Vndecimo ; Ma viuuto Pontefice foli aJJ'unto , venti giorni , e nuouamente ridottofi il Sacro Conciftoro , ‘,nJ£T. votò in Camillo Cardinal jBorghefe , natiuo della Città dì Siena , nominato Paolo Quinto . Batto alla República di vdir a/*» la Santa Elettione , per humiliarfi all’ eletto con le adoratio- v*°:° v’ ni , e dimoftrarne publicamente il contento . Dettinogli Cubito quattro Ambafciatori di obbedienza, FrancefcoMolino, Mfa* Procurator di S. Marco , Francefco Contarmi Caualiere , Pie- ÜT tro Duodo , e Giouanni Mocenigo, Si conuenne in tanto trauagliare per gl’infolenti Corfali , Ritornano cottoro alle infettationi, &à rapire le altrui foftan-ze , e fù olferuato , che i Vafcelli Inglefi erano principal- rumente gli perturbatori . Già la Reina lfabella mancata divi-ta , era fucceduto in Trono , Giacomo Stuardo j Egli ben- G;;cem3' che fofse parimente infetto dell’ empia herefia , nutrendo %*r‘J però in fe vn generofo fpirito , non attefe di effere eccitato, per rimediar’airinfolenze de’ legni à lui foggetti. Prohibí loro con tremende pene l’vfo abbomineuole del Lì probi-corfo . Allargò in mare vna buona flotta di Vafcelli , per-iif“ ' che , trouandone di contumaci, douefsero punirli . Publicó rigorofe Aride per tutto il Regno contra chi ofafse mercantare , ò fporgere la mano à venditori , e compratori de’ rubati Capitali á e pafsando più oltre ancora , e fpogliandofi di autorità , per efsere conofcìuto tanto più fincero , fece^ qui comparire nel Collegio il di lui Ambafciatore , Henrico di Vthon , 11 quale difse à nome della Maeftà Sua , che , incontrandoli da Vafcelli Veneti , Vafcelli inglefi di corfo , li aiTalifsero , e diftruggefsero , fenza meno rifpettare le bandiere.della fua Corona , dechiarandole più deturpate dall^ mani lorde di coloro , che ofiefe , e fquarciate per punitio-ne , e per pena . Quefti publici Inglefi diuieti valeron’anche molto all’ottima intentione . Si nettarono i mari , ¿?n più jffniera tarlati da legni di quella natione , e nella placidezza dell ac-que , videfi à fcintillare la bontà del Rè obbedita. Ma fi come faidatafi vna piaga corre quell humor mali- Eee gno