F2 DE’ FATTI VENETI pra quei vicini Monti. Andouui con loro la poca militià , ei 1571 pochi rettati habitanti; ecosì i nemici, trouate apertele Por* T. inem,d te #facilmente entraronui. Furono incredibili leimanità , che_* ancjarono empiamente commettendo . Se non poterono farlo, contra le già fuggite perfone, inuehirono contra i Sacri Tem-plj, i più nobili Edifitij, e le più vaghe, e delitiofe confi rut-re, e piante. Nèfodisfatta la loro barbarie, fe non la isfo-gauano in qualche maniera anche contra i corpi humani, già che non ne haueuano di viui, fi riuoJfero contra i morti. A-priroqo i Sepolcri ,• fparfero l’offa per l’aria, e finalmente ri-duffero tutte le pompe di quel loro gran trionfo infoia polue-re di vilipeiì cadaueri, di marmori ruinati, e di ladrone zzi, e di rapine. Contra tante fierezze, c crudeltà parue che il mare s’irritaffe . Eleuoffi una terribile tempetta, che ftrapazzò molti legni, e che li fpinfe minutamente ad infrangerli., fopra quelle fpiagge intorno. Anche i Popoli Candiotti, fe ne ven-ti finalme■ dicarono, per quanto fù loro permetto . Si tratterò fuori; in-ump'fi*. feguiron molti Turchi , che s’erano allargati à depredar’, &à f^,c^rouinar per rifola, e ne tagliarono molti, e molti irremiilì-an talmente à pezzi. Si rifolfe alla fine VIuzzalì di richiamare tutti all’imbarco, e quali, che vna tanta Armata non folio, bañante, che di rubbar’, e di (correre, riuolfele prore contro, di Cerigo* Anche inquettalfola. I Turchi sbarcati, depreda-c:;r rono, ed incendiarono, e d’indi condottili à fpalmar’al Giunco, dopo fpalmato fi trasferirono fopra le altre Ifole del Zan-te, e di Ceffalonia, e dìerono una gran parte de’BorghicoiL^ f-Zcnre,* . , 1 x 11 ’ 0 L o Ctjfaltnia. pari crudeltà alle fiamme. . Mentre andaua in tai guifa l’Armata Marittima Ottomana berfagliando, & ardendo i Regni, e gli Stati della República, ammaffaualì nel mede fin 10 tempo a Loitantinopoii, oltre all* efercito immenfo, che già trouaiufi trionfante in Cipri, dell* £ftu„. altre militie, e quette uicirono, fatto, il comando di un Turchi00 ». Acmat. Fermoiii cottili qualche giorno in Scopia, tenenza ' do in gran dubbio per doue co fuoi peniìeri poteua tendere , fe contra la Dalmatia , ò la Tranfiluania, già che la morte , ch’era feguita del Prencipe di quelta , pareua , che gli no apriffe l'opportunità . Ma incamminatoli oer la ftrada de’ Du-Cbt s"mca- cagini, fe ne argomentò l’intentione- Coolitteuano le di lui for- Ducogirti. ze quasi tutte di Caualleria , e fe le doueua accompagnare^ con altra molta il Beglierbei della Grecia >• onde marchiando da quetta parte cottili per terra , e già per mare r Armata., marittima battendo i Remi verfo le vifcere di queito Golfo , non