ìi6 DE’ FATTI VENETI. 1613 Dolcemente fé ne trattatte , e Margherita , volendo in_j ogni modo partire da Mantona , partì fola fenza la figliuola , e pafsò a Vercelli . D’indi nacque il rumor dell’armi , Disperato Emanuele di più potere con la finezza, e l’arti dell'ingegno confeguire il fine , iìudiofamente procurato , rifol-fe di gittare la mano alla forza , e fermare con etta, edifur-sJÜllarí to in Monferrato il piede . Si affaticò alcuno de’ fuoi più fZ '* confidenti , e Miniftri , per difuaderuelo , considerandogli > . Gl'impegni di due gran Prencipi , Germania , e Francia . Il dubbio , ehe fi poteua ragioneuolmente battere di Spagna , // zj!a della República di Vmetta, jempre alieno da confia [ioni, e dm ufidijj in Italia . Ma non ettendoui difficoltà , che non paia facile à vn vehemente defiderio d’ambitione ; già lufingatoii, e iiabilitofi Emanuele nel fuo penfiero , pofe infierne vn’efercito di varie.., forti , credutolo ballante per inuadere vn paefe fpenfierato , e inerme , Sortì, con eifo vna notte da Vercelli nel più prò-fondo dei fonno 5 fpmfe da vna parte il Gouernatore di Chi-rafeo , per forprender’Albà ; dall’altra ii Gouernatore di Ver-rua contro di Moncaluo ; Et ei marchiato in perfona alla^ volta di Trino con più neruofo potere , riufcigli anco facile^, J’occupatione di tutti tré quei Luoghi , e d’infignorirfi in tai guiía di vna importante portione del Monferrato, A quefto improuifo rimbombo d'armi , à cui I’orecchie_j della Prouincia non erano da gran tempo auuezze , li fcuo-terono grandemente i Prencipi , ma con affai ragione più d’* ogn’altro , il Duca di Mantoua , che fentnfi cosi nel viuo delle vifcfreinafpettatamente trafitto , INuouoinlede j fprou^ duto di forze ; eonfufo di conliglio , deliberò di ricorrere^ %ZeÍ per fouuegno , e direttione alle tré Corti di Germania , di ™Zni, Francia , e di Spagna . Dalle due prime hauea già ottenute dichiarationi, impegni , e quafi protetti contra Emanuele ; e nella terza non poteua credere , che aggraditte il Rè Filippo muouimenti di eferciti , e riuoluiioni di Stati in vicinanza.* del Ducato di Milano , con aggiunto dominio ad vno Pren* cipe inquieto , ambitiofo, & ingordo dell’altrui . Benché però potette egli pretto à tutte le predette Corti per le comuni ragioni , ed intereffi fperare afìai , lontane nondimeno dal/’-Italia, e inuìfeerati altrettanta nel Monferrato gli affali/lien~ ti , e I’incurfioni di Emanuele , e di vn’efercito di ventimila Soldati , che diuoraua rabbiofamente il paefe , pensò di ricorrere al patrocinio di qualche altro più vicino potentato ,