LIBRO qVARTO, 20? dati in Candia 5 con che ritornò alla Patria l’Ambafciatore_, 15 9* Fin.ilmen- Donato. ... tei', tutta Seguitàua in tanto il Thiepolo à perfeguitare gli Vfcocchi, cd eragli oramai fortito di rinchiuderli dentro a’ loro foiiti ni* f / di di Segna, e Fiume, quiui neceflitati ad arrenderli, ò à pe- ^1«. rire sforzatamente affamati ; Quando i Turchi, già rotta ha-uendo la guerra ali* Imperatore in Vngheria , e Croaría , troppo auuicinandofi con le fcorrerie à quelli Stati Veneti , fecero penfare la República à cofe molto più importanti, che alla diftruttione di pochi priuati ladroni . Molto più ad efsa premerono li predetti ferpenti Ottomani incendij, ed vna vo- Soffritti dt' ce, che fofse preito per vfcire vna grande Armata dai Darda-nelli. Gelofa era al folito Pifóla di Candia j ed allora molto più , per vna fiera peftilenza, che haueala in que’ tempi cru- « Cj»-delmente difertata. Se le mandò ProueditoreGenerale, Nicolò Donato con tutte quelle militie , che furono poifibili j e fi dlinaio icrifse al Thiepolo , che, lafciati, per allora gli Vfcocchi in Qe,tT'e. pace, attendesse a i bifogni d’ vna tanta minacciata guerra^ ; Raccogliefsedella gente ; lainuiafse in Candia, e fpecialmen-te li preaccennati banditi, così per meglio foccorrere quel Re. gno, come per rendere paga lafodisfatuonedei Pontefice. Ri-ceuuti gli ordini, efeguilli il Thiepolo. Trattò col Gabutio , ed accordò, ch’egli douefse pafsare à Cerigo , e’1, Sciara ìil, Candia. Ma chi è auuezzo fenza limite alle reità , abbor-rifse di limitarfile delinquenze. Se ne penti il Sciara, edifuoi feguaci . Nodriti trà ladronezzi, e rapine , fi licentiarono , & andarono à fmontare sù Pifóla d’ Arbe nella Schiauonia_. , fcorrendola, e depredandola con perfidi, e voracidifertamen- w,„;_ ti . Vide allora il Thiepolo, che fi deono a’ rei habituati , ^ no Arit. guifa de’ mali incancheriti, il ferro, ed il fuoco . Si condufse ad Arbe con tutta P Armata ; e polii à terra tremila Soldati, f£TÌZ e fatti infeguire da tutte le parti i ribaldi, molti furono gli ve- '• cifi; dei fatti prigioni, chi patì P vltimo fupplicio ; chi venne condannato al remo ; e Marco Sciara , con altri iuoi compagni, faluatofi dall’altro canto dell’ ifola poco ne godette«,, poiché fù da vn’amico fuo iui à poco veciio. Ma in trancia correua l’occhio , e P afpettatione vniuerfa-le ; nei Rè, che tenacemente ftrignea Roano, e nel Farnefe, che, per sloggiaruelo, era già paifato in Piccardia ; s’ era^ vnitocon Vmena, e Parmi de’ Confederati, ed incaminato/ì verfo quella parte . Volle il Rè, prima, che gli fi accoitaf-fe, vai orofa mente impedirlo . Seco tolfe dai fuo Campo foli