27o DE’ f ATTI VENETI. 1606 Fu detto nondimeno , che il Senato fra quefti termini gli rlf-pondefse . officbM Che lapropofla [uà era più per giudicare il Pontefice con la Croce , che con l*-nfpofta"! arme inmano . Che quando si poteffe decidere la controuertente Caufa col fola nudo riguardo di religione, e di offequio , douutofi alla Santa Sede , farebbero li mediatori fuperflui , mentre la Republica , non folo fempre fe l'era volonta-riamente s e da femedefìmabumihata , macoflrettitante , e tante voltts con le (ojianze , e coniI [angue ad humiliarfele degli altri Prencipi . Ch«~j trattala fi allora di laical dominio . Che trattauafi di legge , fpirito della-* / , ragion confidente . Che [empre , che sforzale il Papa la Republica à violarla , in vece di accrefcere potejìd à Je [teffo , fe la verrebbe à diminuire , disfacendo delia parte più effentiale dominante vn Prencipe Chrifìiano . Che per ciò tl Senato conferuandofi nella conferuatione delle proprie leggi , e del fuo giù-• fio gouerno politico , viuea bramofo di hauer modo di humiliarfi alle riuente—* fodisfattiom di Sua ‘Beatitudine , ftimate molto più ancora 5 quanto vedea-le protette dal zelo fermdo , e pietofo della Cattolica AJaeJld , d cui fempre haurebbe dati pieni tefìimonij di grande offeruanza , e di cordiatiffim beneuolenza . Nuoue , e inafpettate non già riufcirono a Don Francefco tali rifpofte . Hauendo propoiio vn partito , che fapea ina-miliìbile , prima di proporlo , eraiì anco figurata la nega-fiua , prima di riceuerla , e fapea meglio ancora , che ia_» Sua comparfa , e la fua interpoiìtione à Venetia , non era_, iìata con altro oggetto , che di vn’apparenza femplice fuper-iìciale . Venne anche pretto tale à comprouarla ciò , cho or*,» a giunfe poco dopo da molte parti à notitia . S’intefe , che la_, ^'Cortedi Madrid hauea ordinato à Milano al Conte di Fuen-tes l’ammallamento di fei mila Fanti di quel Ducato , ed altrettanti in Regno di Napoli . Ch’erano molti Tedefchi di già in viaggio , per capitar’in Lombardia , oltre a quattro mila Suizzeri 5 onde trà quefte forze terre Uri- , che rileuaua-no vn’efercito circa di trenta mila Soldati , e trà l’Armata marittima di Napoli , già efpreffa , quali non poteuan’elle-re maggiori li preparamenti, ed i pericoli , Speniìerati, e_» incauti non erano però fiati queiti Senatori . Haueano già diftribuiti gli ordini , e le prouifioni per mar, e per terra , dettoli di fopra . Schiferò , ed incalorirono di nuouo per i più celeri incamminamenti. Accrefcerono al numero delle militie, già raccolte , altri quattro mila fanti , obligandone due mila per vno a Pietro Auogadro , & a Gi-rolamo Martinengo , Nobili Brefciani . Seicento ne impofe-ro ad Ezechiele Solza Bergamafco , &a Pietro Albano da Imo.