743 MCCCCC1V, GENNAJO. 744 Lucha Trun, e contesso vadi in quarantia a dar taja, e cussi andò immediate, e dete taja a chi acusava lire 1000, e chi prendeva lire 2000. Poi parlò di alcuni sospeti con Spagna, e di una nave venuta con formenti a Corfù ; e a l’incontro si dà arme. Or il principe justifìchò tutto. Poi introno in le cosse dii legato e dii papa, e che ’l re doveria scriverli etc. E )’orator disse : « Non li aveti dimandato, scriveteli », et cussi per Colegio fo ordinà scriver a 1’ orator in tal materia. Di V orator nostro in Franza, date a Lion a dì 13. Come eri sera intrò il marchexe dii Final orator dii papa, che non si aspectava venir, con uno fiorentino; el qual vene per stafeta con uno fiorentino, e non hessendo zonto le so robe, si fece imprestar una vesta e andò dal re. Et esso orator mandò il suo secretario dal re, qual li parlò. Soa majestà ja-ceva su un leto per sentirsi indisposto. Soa majestà li disse di la venuta di ditto orator, qual li ha portà uno breve, che lo mostrerà, per il qual si duol di la Signoria toy le terre di la Chiesia, e non desisti averne di le altre; et che lo voy ajutar a recuperar ditte terre, e arà Maximiano, li reali di Spagna, fiorentini e altri principi christiani in suo favor, fino il re d’in-galterra ; e li scrive uno breve al prefato re, qual soa majestà lo manderà, perchè lui è quello manda tutte sue lettere a Roma, licet lazi con spexa, lo fa volentieri. Et poi disse averli risposto, che se li altri principi e re farà per la Chiesia, etiam soa majestà fa- 357 rà etc. E il re disse a ditto secretario non haver potuto far di meno di dirli cussi, per aver nome di ehri-stianissimo; e li promise di scriver a la Signoria di questo. Esso segretario aricordò soa majestà esser contra li capitoli di la liga jurati etc. ; e il re disse : « E bon la Signoria pigli composilion col papa ». Poi disse: « In mal’ora ho fato per l’impresa di reame 700 lanze et 2000 sguizari • il papa me li richiede a questo effecto », e il re disse : « Il papa si duol aveti auto Cesena etc. ». Et è da saper, lì in Franza è faina la Signoria nostra habi auto Cesena etc. Et esso segretario rispose non saper ; ma la Signoria, si l’à tolta, l’arà tolta di man di un nimicho di la Chiesia per far cosa grata a la Chiesia. Poi partito dii re, andò dal Cardinal Roan, el qual non li disse nulla, solum l’orator atendesse a varir; et che ditto Roan non atende ad altro eli’ a li tractamenti di la pace con Spagna. Et esso orator scrive esserli salta la febre e fiuxo; aricorda si mandi in suo loco un altro oralor ; si duol viva voce non poter exequir, et avisa che ’l crede il re anderà riservato contra la Signoria nostra, siben 1’ habi ditto le parole soprascrite. Dii ditto, di 13. Zercha monsignor di Torno retenuto a Forlì, parlò al re quello havia fato la Signoria per la soa liberatione. Disse non è vero (che ’l fosse) so parente, et si havia con 25 ducati fato protonotario ; tamen, ringratiala Signoria. Item, eri domino Zuan Laschari et domino Claudio de Aquis veneno a visitarlo, e scrive coloquj abuti insieme ; et che domino Claudio disse quello soleva dir la bona memoria di monsignor di Lignì, che la Signoria non vardasse a parole di francesi, ma continuasse in l’alianza etc. Item, questo marchexe dii Final orator dii papa, è zenoese; avia l’abatia in Verona qual el papa l’à dà al Cardinal reginense, et è questo arzivescovo di Tebe ; et par il papa lo operi, e spera aver un capello. Dii ditto, di 14. Come ogi domino Zuan Laschari vene a visitarlo per nome di Roan. Scrive coloquj abuti insieme, e intrato in questo orator pontificio, disse il re averli ditto la Signoria restitueria a la Chiesia etc. Et esso orator justificò le raxon di la Signoria nostra, pregando facesse l’ofìcio col Cardinal Roan. Promesse farlo, et lo confortò a varir per poter poi rasonar et esser insieme. Dii ditto, di 15. Come lo episcopo di Pius, il gran canzelier di Borgogna, e l’orator pontificio so- prascrito, et____veneno a lui a caxa, et lo episcopo di Pius parlò nomine regis, quanto li havia mandà a dir e scrito il papa; tamen con modestia, pregandolo scrivesse a la Signoria restituissa etc. Poi parlò ditto orator dii papa in conformità ; demum più alto quel canzelier di Borgogna. Et l’orator justifìchò la Signoria nostra del justo aquisto ut in litteris, et jion andava drio aquistando; chese l’havesse voluto, 357 ' haria auto tutto Romagna; e di Cesena nulla sapeva ; et che l’avia levà le zente etc. Or lo episcopo di Pius disse : « Sareti ben d’acordo, che di le 4 cosse le 3 è conze; scrivetipura la Signoria », et altri coloquj in tal materia. Dii ditto, di 15. Come il re à inteso la rota di reame et perder di Gaeta, sta di mala voja, et stanno suspetosi di perder Zenoa; et hanno scrito al marchexe di Saluzo, che zonto a Zenoa non si parti, qual ha 1000 fanti et alcuni francesi menati con lui di reame ; et che insieme con monsignor di Ravasten governi quella terra. Item, domino Zuan Laschari è venuto da lui, e ditoli Roan è rimaso ben satisfate. Item, esso orator sta meglio, et spera a dì 20 poter andar dal re etc. Dii ditto, di 15, hore 4 di note. Come il re à scrito lettere a la Signoria in la materia di 1’ orator, dii papa, et promosse cussi a ditto orator di parlar