LIBRO OTTAVO. *7* nio , ch’era già fcguito del Mantouano con Catterina de’ 1617 Medici 5 onde non più v’era da fperarli , che la congiun-tione fua , già proporta con la Caia Sauoiarda , Teruire^ ancora potette d’inftrumento alla riconciliatione degl’animi , e degl’interelfi. Non riufcito dunque al Senato di rifchiarare con quelli due Prencipi le loro torbidezze , fi riuolfe al fonte , da^ cui parea » che l’origine loro principalmente traettero. Ha-uea Tempre confidata vn' ottima diTpofitione alla pace nel Rè Filippo di Spagna ; Come conofciuto all* incontro vn_j contrario , e repugnante alletto nel Gouernator Toledo ; In Pietro Girone , Duca d’Olfuna , Vice Rè di Napoli, c nell’ AmbaTciatore La-Queua , qui ancor’ à Venetia per la Corona , Fuggendo perciò di pattar gl’officij per mezzo di quei Riuoli , che , Tcorrendo iopra putridi , e fetidi terreni , conuengono portar feco il mal’odore , Tcriile il Senato dirittamente à Pietro Gritti , Amb. Tuo nella Corte di Madrid, peichecondottifi a quella Maeiìà in cip retta vdienza , efficacemente lo afficuratte. D' njn amartffma paffione della R e pulii c a per le tre guerre , che in <~un Et ordini folo tempo atrocemente dijlrupgano la mi fera Italia . La Veneta con l’Ar- or utT* cidtica Ferdinando pe l fomento , che prcftauaji ag’i V[cocchi , in ‘-vece di Amg J'ua-reprimerli , e di e fi ir par li . L’armi della Cattolica Corona contra il Duca Emanueìe f e la terza 9 non meno fangmnofa nel Monferrato tra Emanuele me de fimo , e’I Duca di Mantoua . Che per la prima toccante alla Repubh-ca , gli offeriffe tutta la prontetjjt in accon Jentire a qualunque partito , falua la preferuatione del decoro , e del Dominio > E per ¿’altre due , protefiafse rvn defiderio pari fcruente , della tranquillita della Prouincia 5 della quie• te -vmuerfale ; e jpecialmente di comprouare in ogni occajione a quella, Mae-fla inalterabile l'ofseruanzjt , e la fìima del Senato . Fù eipofto l'officio dall’AmbaTciatore al Rè con gran finezza d'ingegno , e come richiedeafi appunto alla Tcabro-fità del negotio , molto eTsendo difficile di conciliarli l’affabilità , e'1 foftegno nella bocca di Miniftro , rapprefentan-te vn Prencipe , che poteuafi dire oramai nemico , e fabbricare , e raccogliere tra le amarezze dolce il mele, Par-ue , che anco neH’eiìerne dimoftranze trouaffe compiacenza , ed aggradimento nella Maette Sua , mà fpremutafi poi Msentialità de’ veri fentimenti , fi trouò al Tolito otti-nata quella Corte a conferuar’in Te fola tutto l’arbitrio, o tutto il bene , e tutto il male dell’Italia 5 nè mai porfeorecchio , nè mai concedette minima apertura , per introdurli