libro SECONDO. ' 87 in v<*ua°lianzadel noitro, unCaualiere, tutto infardato a! di fuor?di gomene ; ad ogni modo , nè il Bragadino , nè il Ba- s *7I elione, nè gli altri, nulla pauentauano. Efponeuanficoraggioiì ancora*à qualunque azzardo j Noncuravano li fotterranei Iauo- e ri ; Sprezzavano le altezze, eretteui di contrafronte/ Faceano inceflantementerifarcirei danni de*parapetti. Non peniauano, che a’ nemici fopragiungeifero continuamente militie, vittoua-aiie, e commodi, e che à loro più fempremancafle, e s’impoue-riife il tutto ; nè ancor’ accorgeuanfi, che ad vn folo numero di cinquecento fi foifero di già ridotte le genti Italiane ; che delle Greche, e natiue , non ne viuefie vna terza parte , e che^ tutti ftanchi, ed afflitti dalle incettanti fatiche, da’ lunghi digiuni ; da gli eftremi calori eftiui , e da’ frequenti conflitti , non più poteuano regger fi appena in piedi, non che aiìron-tarfi contra un tanto Efercito , per preferuar Famagofta , diroccata, e fpalancata quali da ogni canto . Spinti da tali , e tante miferie comparuero vn giorno innàzi al Bragadino li principali del Popolo, e Matteo Golfi, proftrato, parlò, e lo fupplicò lagrimofamente per tutti di pietà verfole vite, e l’hoiore dife ftedì, delle mogli, e degli innocenti figliuoli, già che nulla rima-nea più loro da fagrificar’alla fede , alPrencipe, alla propria libertà, e già che coniunti tutti Ji mezzi, per difenderfì,non più po-teuafi iperar faluezza, fe non dagl’ incrudeliti nemici,eshibendofi di rendere loro volontario ciò, che s’erano già con barbara forza fatto fuo . Ma ne anche à quefteeltreme preghiere fi potè piega^-re l’animo inuitto del Bragadino. Confololiicoale parole;af- KejTfitnte ficurolli co’ fatti di dar loro fino all’ ultimo fiato uncoftante efem-p odi feftefso , e li riitorò etiandio col poco lontano foccorfo e,,a ** diCandia , che per farlo creder loro tanto più vicino, fin-fe di fpedirgli vna Feluca incontro . Dopo quefte lagrimofepL/.nn~ fupplicationi del Popolo, e refiftenticonforti di quell intrepido Rapprefentante, pocofeorfe,che i Iurchi, già perfettiona-te lemine, le fecero la mattina vintinoueLuglio orribilmente,* feoppiare. Tré,che eranolauoratefottoiICaualiere,logittaro- r lurchi /-> . • , .. jc°pp,an° no quali tutto, parte in terra, e parte in aria ; morendo tra gli altri ilGouernatoreBondacchi. Altre all’ Arfenale , pur quafi cILZ,. tutto il T orrione precipitarono ,ardendoui vna Còpagnia di iol- mortalità. dati,chev’erafopramontata, nèreitatiuiinpiedi, che due foli fianchi .Contro d’eifi, e in molti altri luoghi corfero i nemici con grand’impeto rabbiofamenteall’ailalto. Adognimodo ,bencheSt? fi cobattefleaccerimamente dalle hore venti fino all’ofcurar del Sole, con (angue reciproco molto ; e che ne periiTe de’ noitri vna M 2 gran