LIBRO PRIMO. n fo 1* attaccato Baloardo , per foftenere , rintuzzare , e rimediare nel potàbile a ciò , che non per anco gli era noto . Ad 1570 ogni modo non vi arriuò a tempo, che per morirui. Trono già perduti, già (confìtti inoltri; fieri, e numerofi li nemici in-fecutori. Vna paia d’ archibufo , che appena gt,untoui , Io colfe nella tefta , pietofa gli fù a torgli in un colpo con la vita tutte le paiiìoni. Caduto, che fù egli a terra , caderono veti# u tutti gli altri del feguito da quel coraggio, che già dall’eftin-to Capitano riceueuano, e che haueuano già principiato inoltrar’a’ Turchi. Retrocederono a precipitio , quali non fa-pendo doue porre il piede , e quali tra i natiui, anfìoiì, non tanto delia propria vita , che di quella della moglie , de’ figliuoli , e de’ congiunti, correndo anellanti verfo i loro domicili] , fenza però poter altro confeguire, che vn’ accompagnata miferia, e di vnitamente con eliì morire,- rimanendo in tal guifa a’ non più conteii nemici libero il Baloardo , ed aperte da quei canto tutte le muraglie . Nel colmo di tanto fangue , e di tante ruinofe fughe, hebbero cuore ancora Pie-tro Pifani, Coniìgliere, e Bernardino Polani, Capitano delle Saline , di tentar co’ prieghi, con le minaccie, e con lo efpor-re i loro propri] petti, di perfuadere quelle genti ad imitarli, /y ' & a volgere lafaccia. Mà troppo effendo fardo il timore,non gli fù potàbile fermarle il Polani,in vece d’incoraggirle, e col fuo cfempio, finì di precipitarle. Auanzoifi tanto nei mezzo alla calca, che rimafe, tra quei generali trùcidàinenti, ancoragli vccifo . Impadronitifì da quella partei Turchi del Baloardo Coftanzo, e delle muraglie, abbandonarono per allora le in-teftine infecutioni, e fi lanciarono contra li tre altri, eh’ era- ^hT no già fiati anch’effi afialiti nello fteifo tempo, e che fidifen-deuano intrepidi. Aggiuntoli quefto nuouo ali’ altro numero */>V immenfo de’ Turchi , chegiàfuriofamentelicombatteuano, e diuulgatafico’lgiugnerd’eiìila perdita occorfa del Coftanzo, e di quella parte già da nemici occupata, non reftò più modo, nS cuoreagliaffaiiti per refiftere, troppo incalzati da tanta piena__» d’armi alla fronte,e ripieni di fpauento di effere fopraprefi,e colti di mezo, e alle fpalle. Si ritirarono dalla pugna,e fattafi ftrada a forza d’armi frà i medefìmi nemici, ch’eranoantecipatamente corfi, per loro impedirla, arriuarono in Piazza,fempre combat- c;r;o™n 1« • \ A r * difmjort tendo, doue già in gran parte la Citta concoria, hauea riftretta 1/1Pia^< 1 ’ vltima difefa fua. Quiui ancora fi difefero per qualche hora, e fino, chel’eftremeinondationi finirono di fuffogare gli eftremi refpiri. Vi fi lanciarono dentro infiniti Turchi, trà quali ancor comparfo ilBafciàd’Aieppo,queftiportòl’vltimoterrore,e I’~ F viti-