LIBRO SESTO. 263 tc per il corfo , più altroue da fe fleflo s’apre impetuofo 1606 l’adito , e generalmente fi fpande . Si trouarono in vario parti della Città cartelli afflili di notte {opra le muraglie , I quali conteneuano ; Che fe nel termine prefcritto di venti oiorni non preftaua la República la debita obbedienza alle intimationi già fattele ancora fapere da Sua Santità ? s’in-^ tendeffe il Doge , e’I Senato incorfi nella fcomunica , e dopo i tre fucceifiui * tutti li Vaffalli , Popoli , e Città fog-gette . A quefto sfogo pur’era fiato appofitamente prouedu-to dalla publica prudenza . Come non hauea potuto dilatare à baitanza le auuertenze per ogni parte dell’ampia Ve-netia , così , appena fpuntata la luce del giorno , furono da genti apportate fquarciati i Cartelli , e ripofti in vece di effi fopra le porte delle Chiefe fogli in ftampa ; Che difen- £ r¡M, deuano la giufta caufa del Prencipe , edopponeuano allo"*^' pretenfioni di Roma , dichiarandoli però anche in eiiì nonu punto alterato il douuto rifpetto verfo l’Apoftolica Sede , e i di lei riueriti Pontefici, Soccorrendo il Senato alle co fe interne , non tralafciò di applicar'anco alle lontane , ed alle eftranee . «Fù predo a_» portar vn’efata informatione à tutte le Corti Chriftiane, giu-itificando la fua caufa ; dimoftrando la neceifità di ripugnar’ à quelle compiacenze di Sua Beatitudine , à quali non po-tea adherire , che deturpandoli , e perdendoli di Maeltà 5 £ fperò , che in materia di giurifdittione laicale , à tutti generalmente fpettante, fidoueffero commuouere anco tutti con vn giufto compatimento infauore. Era già feguita la partenza da Venetia del Nuntio Mat- U Huntio thei , onde non più rimaneua fegno , nè di pace à Prencipi, pv!ZJa. ne di quiete allenirne . L’ampia ragione però del Sourano , fmanteilaua ne’ Popoli qualunque panica timidità . Vene-rauano il Sommo Pontefice , fenza adherire all’opinione , e ^ ‘ già , che conueniuano , non per colpa della propria volon* tà , ma per l’aulìerità degli altrui penfieri , viuer contumaci , ardentemente bramauano , che ben pretto faceffe la reiì-ñenza conofcere il torto , per poterli rettituire diuoti nel grembo del Santo Paflore , onde correano ad offerire a gara le vite , e gli haueri in feruigio del loro riuerito Prencipe. Per i Religioli de’ Monafterj , abhorrì la pia República di coartare le cofcienze , Fece intendere riieruatamente a tutti , che quelli , che defideraffero di partir , e vfcire da’ confini dei Dominio , poteiiero contentarfene 5 ma non foiTe lecito agli