LIBRO SECONDO. 91 brarui la fpada, perche altrettante volte moriiTe^quantifcorre-uano i momenti del fupplicio minacciato,edattefo.Qrdinatoal- t^7i Jafine, che folle leuato da terra, fecolo conduifein Famagofta, ftrafcinato crudelmente innanzi. Qyiui gli oltraggi,glifcherni, i tormenti farono infiniti . Tiratolo fopra le muraglie , ftan* do Tempre il trifto prefente, volle, che portaffe su la fchiena più Coffe di fabbia, per rappezzami le ruine, e che di quando in quando fi proftrafse humilmente à baciare il fuolo. Man-dolio dapoi verfo la Marina, doue pofto fopra vna Tedia , ed attaccatolo all’Antenna di vna Galea , fecelo tirar ad alto , e dimoftrar’in quel funefto fpettacolo à que’ Chriftiani , che s’ erano fopra i Vafcelli di già imbarcati, per pattar in Candia. Finalmente calatolo , e ricondottolo in Città, fù pofto al ferro della Berlina nella publica Piazza , e venne là con inaudita barbarie fcorticato viuo . Non fi fentì, che l’ efemplarifilmo martirizato, tra quelle tante pene , e tormento!! cruci], traeflfe mai pure vn gemito , ò vn fofpìro . Refe intrepido lo fpirito a Dio, raccomandandofi alla fua mifericordiofa pietà, e così pafsò volando a godere in Cielo il merito di quell’ alta gloria, in retributione delle angofcie patientemente fofÌerite per la fede , e per la Patria , e in onta , e in derilione delle fierezze dell’empio Muftafà; che ben potè ancora compiacerli delfangue dell infelice , fopra la terra copiofamente rima-ito , non già inuehire contra l’anima, laquale già affline a.,, all’ eterna beatitudine , hauea oramai cangiati in felicità i tormenti . Per ciò arrabbiatofi forfè 1’ iniquo , di noti-j poterlo più giugnere tanto ad alto , li gittò à isfogarfi contra la fcorza deli’ infenfato cadauere. Fece empiere di paglia la~> pelle, ed alzatala di nuouo fopra 1’ Antenna d’ vna Gaiea-> , volle, che perle riuiere delia Soria andaiTe feorrendo à compiuta pompa della fua barbarie . Frà quelli , eh’erano rima-iti in Famagofta, ed iui fermati , e fatti fchiaui, riconofciu-tofi per fuentura il Thiepolo , fello fubbito pubicamente im- ^ piccare . Saluò all* incontro il Conte Neltore Martinengo mi-racolofamente la vita. Conferuoifi per cinque giorni nafcoiio, e fino , che nel dubbio di effere riconofciuto, fi diè fchiauovo“ lontario à vn Turco , il quale con 1’ esborfo di cinquecento Cecchini, fi contentò di farlo patfare incognito , e ficuro al- » troue . Auuenne lo ftetfo à qualche altro , capitato in mano priuata , e che n’ hebbe il modo - Li già imbarcati fopra le^ Naui, furono fpogliati, e legati trà duriflìme catene 5 e così 5* il.. iutti, ò tolti di vita , ò condannati ad vna mortale fchiauitù, de-