277 MCCCCCIH, NOVEMBRE. 278 Alvixe da Molin savio dii Consejo, sier Lorenzo Zustignan, sier Piero Capello, sier Zacaria Coniarmi el cavalier, savj a terra ferma, mandar il conte ili Pi-tiano in campo a Faenza con poca zente etc., et il podestà di Brexa l’acompagni a Verona, e cussi di luogo in luogo. Contradise sier Nicolò Fosearini savio dii Consejo, dicendo no/i vai ni era di moverlo. Rispose sier Alvixe da Molin ; parlò poi sier Antonio Trun voleva il conte Bernardin; ma non messe. Li rispose sier Domenego Bolani. Andò la parte: una non sincera, 80 di no, 85 di si, e fu presa. Fu posto per ditto sier Domenego Bolani consier e li altri savj dii Colegio, scriver a sier Crislofal Mo-' ro, li mandassemo prima ducali (>000, poi iterimi 6000, eri ducati 2000, ozi ducati 4000, acciò fazi fanti. Item, monition, artilarie eie. sichè arà auto ducati 18 milia fin qui, nè li senio per mancar; però atendi a ultimar la impresa di Faenza, e vedi che quella terra non volendo darsi, li dagi il guasto e la dagi a sacho. Ave: 4 non sinceri, 18 di no, 131 di la parte e fu presa, et venirao zoso a ore 4 i/2 di note. E nota : fo gran diliberation di dar quella terra a sacho. È da saper, per la terra era fama esser nitrato in Faenza Chiriacho dal Borgo con 400 cavali et 1000 fanti di fiorentini, bolognesi e feraresi. A dì 9 novembrio. In Colegio. Fo a bona hora col principe lo orator dii ducha di Ferara, e udì messa con soa serenità, et fo per cosse particular; tamen tutta la terra fo piena, il marchexe di Ferara dia -venir in sta terra. Di sier Cristofal Moro proveditor in Romagna, date in la rocha di laenza a dì 6 novembrio, non dice V hora. Come li bisogna danari e far fanti 1500 olire quelli arà di la Valle ; le zente di Urbin non è zonte; à inteso per lettere di Ravena, lo episcopo di Castello per nome di Urbin esser lì zonto con cavali 200; li aspeta. E il conte di Sojano li à ricordato fazi il ducha predito mandi 500 fanti verso Val di Bagno e Galiada per divertir il favor di fiorentini, quali etiam potrano otenir Valdopia e Ci-vitella, che son castelli si tien per Valentino. Item, à inteso fiorentini pretendeno tuor Auriolo; li bisogna assa’ fanti a quella impresa, et è calivi tempi. Item, li fanti di Sojano, presente il conte, li ha di-mandà pan e vin da viver: li convien dar qualche danaro. Item, à lettere di Brixegela di Dionisio di Naldo, à per spie, che ozi a Castrocaro el signor Piero dal Monte, per nome dì fiorentini, asoldava quanti el podeva, e cussi li dava danari ; e come li soldava, li mandava verso Faenza per la via di Forlì. Item, che la sera in la terra di Faenza è stà cridato: « Marzocho ! Marzoeho ! » è signal è intra so- corso. Dii ditto, di 7, hore 13. Come à inteso li fanti de Urbin non ha potuto passar la Marechia ; aspeta li danari di’ è zonti a Faenza, et zà à principiato a far fanti. Item, par il capitanio di le fantarie sia in campo. Di Ravena, di rectori, di 7. Ricevete nostre lettere di 6 di la eletion di sier Zuan Antonio di Re-nier camerlengo di lì in pagador, e lui sier Nicolò Donado capitanio exerciterà l’oficio dii camerlengo fin el ritorni. Mandano lettere aule dii proveditor, al qual à mandato vituarie, do canoni, 400 barili di polvere con cari, ma le strade è guaste ; et han spa-zati lì 200 cavali di 1’ episcopo di Castello in campo. 129 Item, che a Zuan Piero Stela secretario nostro, va a Urbin, con gran faticha li han trovati li cavali e si partirà doman. Item, esso secretario Stella scrive in consonantia, et essi rectori mandano lettere abute di sier Zorzi Cabriel. Di sier Zorzi Cabriel, date in Monte fi or a dì 6, drizate a li rectori di Ravena. Come di Rimano fono le ullime, et eri a hore 18 intrò ivi. Li vene conira prima 30 putì con San Marchi in man, cridando: « Marco/» e,cussi per tutta la valle si cridava : « Marco ! ». Poi vene il popolo contra, videlicet 400 homini da fati, demum li citadini, e lo receveteno aliegramente. Era con lui Pin da Bergamo contestabile nostro, e li fanti. E quelli haria voluto lettera di la Signoria, ma lui li disse a boeha era venuto a luor il possesso, sichè rimase salisfati. Quella terra è molto forte ; fa anime 1000, e la rocha è bella e forte, dove era uno castellan per Valentino. Li mandò do citadini a parlarli si rendesse, poi andò lui e Pin tandem in rocha. qual ge la mostrò e disse volea esser fiol di la Signoria, ma volea ducati 1000. Item, esserli pagali dìi so servido, e cussi li compagni. Item, le robe è dentro siano sue. Et cussi per quella sera non fo fato altro. E la matina iterum fo a parlamento, e rimase d’ acordo dar la rocha per ducati 280, et lassa le monition e vituarie a la Signoria, di’ è per valuta di ducati 500, et manda l’inventario, videlicet 6 barili di polvere, 10 sachi di farine, e axedo etc., poche cosse. Item, scrive essi retori li mandi ditti danari, e ducati 10 di più per dar beverazi. Et cussi per Colegio a essi rectori fo scritto li mandasse ; ma tutti si la rise, e cussi in Pregadi, esser intra in rocha. Da Corfù, eli rectori e dii proveditor Contarmi di V armada in conformità, di 23. Come non hanno da Viver ; li do terzi manzano a pan a