libro PRIMO, 57 à tutte le Corti la efpeditione deliberata del Regazzoni per Coftantinopoli, e dille / d’efferfi condotta à ciò pel folo ne- 1571 gotio de’ Mercatanti, lafciando nel refto , che ne dubitafse-ro, e ne temefsero à loro modo i Prencipi, Subito videfi in Roma à operar con la fuppofitioneil medi- P;rlo ebe camento. Cominciò il Papa ; cominciarono gli Spagnuoli à ingelolirfene , e meglio riflettere a’ loro proprii interelìì. Co- fi S? \ r 1 •' » * tnuouono tranciarono a conofcere , che più non v era tempo, ne per co- p* ftringer, nè per difperar la Republica . Ripigliarono fubito li trattati della Lega , con lìncerità quefta volta , e troppo à loro premendo , per così dir’ i momenti , fi rifolfe il Pontefice , pur per impedire li dubitati maneggi in Coftantinopoli , d’inuiar Marc’ Antonio Colonna à Venetia , perche la com-parfa d’vn’huomo grande porgefse più credito all’ Ambafcie- TnL " ria ; già che anco parea ,che l’imperatore fi andafse alquan- * to con la Santità fua, nel fuo difgulto, raddolcendo. Venne, e_j parlò Marc’ Antonio con grand’ energia più , e più volte nel Collegio . " t Effer molto diffìcile , nel folleuarfi ad alto gran Macchina , che fi ac- ayi;r.e cordi ogni mano ad eleuarla con egual forza da tutte le parti . Fafia mola • la trattata Lega ; più interejji in effa concorfi ,• più mani fportele > non dover* arreccare gran marauigha qualche incontratout /concerto ne' primi muoui-menti . Ora il tempo , e’I negotio , che d' ordinario fono {ufficienti à pareggiare anche le difparità 9 hauerle finalmente compojle, e conciliate a fegnot da fperarfi toflo facile il bramato conjeguimento. Già conformatifì gli animi, non più poter diuerfifìcarfi le conditioni, Tutti conjpirare armonio/amente oramai al foflenimento della caufa njniuerfale . 1 ritardi auuenuti nella paffata, Campagna per compenfarli ogni Prencipe con altrettanta celerità a Prometterla la Santità fua . Jmpegnarfi la Maeflà del Re di Spagna . Già in aggiunta del numero importante di quelle Galee , flarfene allefiite a Napoli altre wenti , le quali , con le fquadre di Sauoia , di Firenze , e Malta , farebbero arriuate alle cento , Poterne hauere la Republica più di altrettante , e poter’ ella meglio affai con forze tali ridurre al douere /’ Ottomana ferocità , che fperare di placarla con lufingheuoli maneggi , e dola blandimenti. Ma quando anche le riufeiffe colà di conchiudere la pace , per qual ragiona poter crederla meno empia della frejca infrantafi dal mede fimo Seiino , non—> oflante di hauerU tanto folennemente giurata , e corroborata ? Effer' egli la fiefsoi infedele > e la pace, eh' ei facefse , douendo preuederfi deli’ ijiefsa tempra , e fi come , doppo fatta , darebbe toflo a diuedere la fua folita perfidia , ed inganno, cosi aficurarfi 1 Prencipi, che la publica prudenzjt fata parimente per dmoflrarfi della fua medefima pietà , più tofio eleggendo 'vna facra anione co’ Chrifiiani , che unti proditoria pace col Turco >• non mu-