343 ■MCCCCCIH, NOVEMBRE. 344 vessc manda lì el campo et bombardar la terra ; et che sempre erano stati obsequenti e fioli e subditi a questa illustrissima Signoria; et che niun si pensi voglino abandonar il suo signor, al qual ha promesso mantenirlo ; el che è 300 anni che la caxa di Manfredi à dominato Faenza, dai qual hanno ricevuto assa’ comodi, pregando essi proveditori voles-seno tuor quel signor e loro in protetione di la Signoria nostra etc. Et essi proveditori li risposeno : che si se voleano render, la Signoria nostra li rece-veria per carissimi subditi, e non voleano el signor Astor vi stesse de li, ma ben se li provederia dii viver etc. ; et che si fosseno obstinati, li dariano a sacho, et che si aspectava il conte di Pitiano governator nostro, con zente. Or essi oratori tirati a parte e consultato, risposeno non'aver altra commissione, et che voleano ritornar in la terra, et da matina, si cussi a loro piaceva, ritornòriano. Tutta via si andava bombardando la terra. De li ditti, di 16, hore 22. Come, hessendo lì essi oratori faventini in campo, vene il capitanio di le fantarie a dir aver con 1’ artilarie butà zoso certo muro verso la porta, et già si poteva dar la bataglia, e che tutto era preparato, e haver minato il revelin, e già si poteva intrar in la terra etc. Et cussi essi proveditori feno meter il campo in bordine per dimostrar di andar a dar la bataglia. Unde essi oratori rimaseno molto pavidi, et pregono li proveditori restasseno di darli la bataglia e li desseno termine almeno 6 hore, che potesseno andar in la terra. Non li volseno dar termine alcuno, ma ditto andasse via ; et cussi andono. Et loro proveditori andono verso la rocha e introno in quella; tamen, non haveano opinion di darli bataglia, ma ben aspetar zonzi li fanti ; e hanno inteso da Ravena esser zonti al Cesenaticho, over lì a.....quelli di Urbin. Tutta via le artilarie vanno trazando etc. De li ditti, di 16, hore 5. Come in quella hora era venuto uno messo di Faenza con lettere dii signor e di antiani, qual le manda a la Signoria, per aver salvoconduto per li tre oratori verano la malina in campo ; et cussi ge lo feno, nè per questo re-slerano far bombardar. Et la copia di le ditte lettere credential sarano qui avanti poste, over il sumario di 1 co quelle. Item, che a hore 4 senténo sonar Consejo in la terra. Copia di le lettere à abute di Faenza li proveditori nostri. Magnifici et kmquampatres honorandi etc. I)a malina li mei oratori, missier Andrea Recu- perato et Emiliano Barbavaro venino a vostre nia-gnificentie, se da esse li sarà facto lo salvoconduto. Per tanto ve dignareti francharli in la venuta cosi in la tornata, perchè spero comunicharano con vostre magnifìcentie cose che a quelle non spiacerano. Non altro, se non che a vostre magnifìcentie me arico-mando. Faventice, die 16, hora noctis quinta 1503. Subscriplio : Cliens devotissimiis Astorgius IV.“ de Manfredis. A tergo : Magnifìcis et excellentibus veneto-rum provisoribus, domino Nicolao Fuscarem et domino Cristophoro Mauro, tanquam patri-bus honoraìidis. Magnifici dominiprovisores veneti et domini nostri observandissimi. Li ambasatori nostri ne hanno referito quanto da vostre signorie li è stato facto intendere; et perchè ad questa hora, essendo già spirato il salvoconduto da quelle ad epsi concesso, pertanto, habiando noy ad reniitere ad vostre signorie li oratori nostri in risposta di quanto ne ocorre, quelle per umanità sua se degnerano de mandarne uno altro salvoconduto per il presente latore, adeiò quelli possiano ad vostre signorie conferirsi, et ad noy liberamente ritornare. Et ad epse infinite volte ce ricomandiamo quee bene valeant. Faventice, 16 novembris, hora é noctis 1503. Subscriptio: Excellentissimarum dominatio-num vestrarum devotissimi servitores. Antiani, Sexdecimviricomunitatis etpopuli Faventice. Di Ravena, di rectori, di 17. Come mandavano vituarie in campo con cari, con fatica etc.; nihil da conto. Da Cremona, di sier Hironimo Donado do-tor e sier Polo Pixani el cavalier, rectori. Come, in execution di nostre lettere, fariano li 500 fanti sotto contestabili, e li manderano per Po a Faenza ; e che Zuan Mato contestabile in rocha veria lui a servir, tamen senza licenlia non voi, e lasseria uno suo fiol a la custodia dii castello. Et cussi li altri do contestabili, Francesco di Maran, et.....veriano. Di Hongaria, di sier Zuan Badoer el dotor orator nostro, date a Buda a dì 3 novembrio. Come si ha dolesto con il re di la morte di la sorda.