libro decimo; 491 Pò, c col dannificare grandemente il Mantouano - Tro- 1628. uauanfi allora fotto le iue lnfegnc ottomila Caualli , e cinquemila Fanti , onde con quelte militie .fi lanciò furio-fo verfo il Cremonefe , per inuaderc lo Stato di Mila-no , ò per foccorrere validamente Cafale. e(e , e và Ma quando fù alla Campagna , prelto fi auuide che Grtmonefi i tentatìui degl’inferiori non fono , che attratiue di accelerati pericoli . Conuenne reltituirfi più che frettolofo in Mantoua , quiui meglio fperando di poter refiltere con -¿w. tra gli accidenti della combattata fua fortuna , e mandò à Venetia in Ambafciatore , Gio: Francefco Gonzaga^ , porgendo alla Republica feruentiflìme preghiere, accioche in quel iìringentilfimo anfratto foffe tolto à fouuenirlo. Certo , che qui commoife all’eftremo gli animi de’Se-^ natori l’angutta fua conditione j Ma il rifpetto folito di non * impegnarfì in aperta guerra , fe prima non vi s’impegna-ua la Francia ; li contenne pur'hora dentro ai termini d-vna cautelata riferua . Gli laici arono però correre dallo Stato vna tacita prouiiìone d’armi ; e permifTero , che vi en-traile quantità di grani , non guardando , che rimanef-fe infornine fcarfezze il loro proprio dominio , per la penuria , che ne portaua in quell’anno la iterile itagione. Giunfe in tanto à Mantoua il Commiffario , Conte di Nafsaù , il quale confirmò con la viua vo- rie ce quello appunto , che s’era già diuulgato dell’ efpedi-^S> tione fua . intimò al Duca per nome dell’imperatore che doueife riiafciare , e confegnare fubito à lui la Citta-della di Mantoua ; quella di Cafale , e tutto il rima- t lont fatta nente , che vi facete vfeire le fue militie , perche vi fi dJZ‘* introdouceise in vece vno prefidio , tutto di Alemanni , e in ogni cafo , che pretendere di far fentire qualche fua ragionegli foile permeilo di riccorrere, e raiiignar/i al giudicio dell’alta poteiià Ccfarea . Procuro il Duca di aodarfi alla meglio efeusando , & ifchermendo . Elpofe ragioni; mifchiouui preghiere . Accompagnolle etiandio ccin Thu-miltà di fottometterli alla derilione della Maeità fua , e fino pafsò ad offerire di riceuere prciidio Cefarco in ogn’ altro luogo però , che in Mantoua , per far co.r.ofcere al Mondo le dipendenze fue dall’imperio , & vna rif-pettofa obbedienza verfo gli ordini Supremi della Mae-ltà fua . Ma neiiuna preghiera , ò dolcezza potè mitigare nel Commifsario il rigore della già corfa intimano*