482	DE FATTI VENETI
1628. uoii . Prometteagli di aflìfterlo contra i Genouefi ; già chc le vertenti differenze già rimette nelle due Corone , non erano ftate per anco terminate . Non tralafciaua in fornma infinuationi , vantaggi , e blandimenti pur per allettarlo . Ma à chi fpera attai , anche il tutto è poco. Gonfiò di altittime fperanze più , che mai Emanuele * rendeua inutile , e vana ogni diligenza di Luigi .
       Molto , e molto più confìdaua nelle proprie forze » che nelle promettegli dagli altri , e molto più in quelle degli Spagnuoli , ch’erano prefenti » e che doueuano fe-co vnite militare col fuo medefimo interette , che nelle Francefi , lontane impegnate alrroue , e che altro im-pulfo non haueuano , che patrocinar* vn terzo Prencipc in Mantoua loro dipendente .
        Gridaua altamente la Spagna ; efageraua fino alle Stelle il Gouernatore di Milano contra l’arditezza di Rhetel* e contra le pretenfioni del Padre , Duca di Niuers ; Ma più ancora delie parole » e dell’ efclamationi , porgea«* r/mìu fomento à Emanuele , e timore grande agli altri vn’efer-«Xn^-cito dell'Imperatore nella Sueccia , ilquale benche dimo-iìratte di trattenerfi colà per far tetta contra i Proiettanti , publicauafi nondimeno » che quiui fi fermaffe interamente rattegnato ai ceni , e difpofitioni della Spagna.
       11 Papa , e la Republica non tralafciauano di batter Ce fa re quanto più poteano , per ratterenargli T animo , è perche non s’impegnatte nelle altrui troppo efficaci % cd intereffate patfioni -, ed anco parca , che le riportate riipotte più tolto io dimourafsero inclinato al bene > anzi che in vece di penfar’ à Mantoua , afpirafse con maggior pietà à gloriofamente intraprendere contra i Turchi , per non abufare quelle gratie , con cui fi degnaua il Cielo di benedirlo , e proteggerlo contra quei nemici deii’Apoitoli-ta Sede , e della fua Imperiai Corona.
Ma pretto dilucidarono i fatti , che l efprettioni di quei Cefarei Miniftri erano dal vero molto diicordanti. xZ'*. Il Duca di Niuers , non potendo più diiferire la fua venuta in Italia , per aililtere , e per prouedere con Ia_. prefenza agl’intereifi fuoi tanto combattuti , entrò in_» S?«,. Mantoua , e fpedì à Cefare Monlignor'Agnelli , Vefco-<<r:àc.j< u0 della medefima Città , con carattere d’Ambafciato-re , e con incarico , di humiliargli diuotamente il ri-fpetto , i doueri , e l'ofsequio , e pregarlo dell’Inuetti-
tura