LIBRO DUODECIMO; 58* brauura gli argini della Germania . In aggiunta del Saffo* ts71 ne , e de Prencipi difgu fiati Protettami , fi dichiararono * l’Elettor di Treueri , il Duca di Bauiera , e Carlo Duca di Lorena , partigiani della Francia . Quefti s’era dianzi vnito con l’imperatore, per graui riceuuti difguiti dal Rè ci t evi Da-Luigi . Seco riconciliatofi di nuouo poi , vnì a li’ armi fife ^.'Urc quattromila fanti, e duemila Caualli , per entrar con ef-fi nell’Alemagna , e ripartirfene gli acquifti; euenti felici, che riconofcendoli fcaturiti il Rè dalla valorofa direttione di Richeliù , tanto più innalzoilo alla gratia ; freggiollo Dyca , e Pari di Francia , e ricercata la República di ho-»orarlo del fuo patritio carattere , ella prontamente gli Kftt!a 10 concedette , Terminò l’anno col corfo di quelli accidenti , e tra eili Nicolò Contarini , digniiiìmo Prencipe di Venetia la .fua Nicolo Cavita ; feppelito in Santa Maria nuoua. Succedetteui Francefco Erizzo , che reggea per anco il Etehrt0 Generalato dell’armi in Terra ferma ; fublime dignità giuf* tamente conuenutagli , dopo hauere illuftrato il nome , e “ rafinato il merito trà le più horride fiamme di attroci guerre , e di peite , e conferuatolo miracolofamente il Cielo, per equilibar la fublimità del guiderdone all’alta benemerenza della vita sua , non meno confumata trà Tarmi , e gli eferciti , che diftilata dalla fronte in gran indori trà le Ambafcierie , e i principali maneggi politici . Eleife il Senato Generale in vece fua , Luigi Georgio , ancor’ effo ornato di rariiìime virtù , e d’vna continuata efpenenzru»ralt-di guerra , fotto i cui degni aufpici) piacque però al Cie- lo di non trauagliar la Patria . Se però non vi fù occafio-ne di sfoderar T armi, conuennero altresì non tanto leggiermente per più auuenuti accidenti agitare gli animi. Morì Francefco Maria della Rouerè , Duca di Vrbino fenza dipendenza , ed eiìendo quel Ducato antico feudo vrTnó‘ della Santa Sede , rincorperouuelo il Papa , e negò d’in-ueiìirui alcuno de’propri] Nipoti , per non contra uuenire*, alle Bolle rigorofe prohibitiue , Ben’elette Don Taddeo ^ nella Prefettura di Roma , dignità che conferua per anco 2V*ì»- 11 nome grande del Prefetto del Pretorio » dagli impera- todi^ma tori antichi accoilumato , e che venne pur* à vaccare per jla morte medefima di Vrbino. Accade fouente , che le apparenze corrompino la foilan-za . Quella Inueftitura , quieta , e pacifica nell' cifenza*. tua ,