LIBRO QV ARTO DECIMO. 66* uano con ciò i Francefi à leuarfi qualunque oftacolo per ¿d2 pattar’ i Monti . Contenca l'accordo. ^ * II Gouerno di fflizxp al Cardinal’ Mauritio con promiffione in moglie della Principerà Maria , fua al “Nipote . Quello d'Inur e a , e del Rtel- Ap'j"'^sa lefe al Prencipe Tomafo , e la tutela , e la reggenza degli flati Alla Da-chejfa Madre (ino ali età adulta del figliuolo -r Aggiugneaii in oltre vn gran ftudio della Francia di ftri-gnerlì più Tempre à forza di obligationi, e di offerte i me-defimi fratelli partigiani , e dipendenti , facilitandone anco il conTeguimento vn nato difgufto tra loro , ed il Gouer-nator di Milano nei maneggi feco poco innanzi hauuti Ma più da vicino , e al viuo ancora ingeloliua de’Cuoi pen-iìeri il Rè Luigi . Tentaua di guadagnar il Pontefice , gli altri Prencipi Italiani, e allettaua fpecialmente i Barbe-rini , eshibendo loro ii Regno di Napoli . Corona molto più apprezzabile di vn Ducato Templice , e debole di Ca.apimPreuc' ftro . Ma più , che i partiti eccedono i limiti , meno accreditandoli , Vrbano per ciò, nè à quelli largii del Kè di tran* im««. eia , ne ad altri , che non minori gli veaiuano olienti dalla Spagna , preftaua l'orecchio . Spedì nondimeno Luigi in mnifìr, Italia Monfignore di Giont’ , con dimoitratione di Zelo per le fluttuatiom medefime di Caiiro . Ma prima, che giugnei-fe^ nacquero per gl’intereili del Duca accidenti tali , che finirono di feonuogliere il tutto da fondamenti . VTcì Tribunali di Roma vna feuerillìma Tentenza , che dichiaro!“ Qo na "córra lo Tcomunicato ; confifcogli , e fpogliollo di qualunque feu-,/L5 "' do , Stato , e titolo dipendenti dalla ChieTa , e Tobligò à riiarcir tutte le TpeTe , e tutti i danni , già cagionati , e eh’ era per cagionar la Tua guerra contra la Sede Apoitoiica . Vna Tola indulgenza , ò buon'indicio , che fotte , parue riTerbato negli atti , che da poi Teguirono negl’incanti . SI aTtenne da Te medefimo Vrbano d*mcorpar Caltro nella Camera con que’tenaci rigori, e figilli perpetui, con cui Pio Quinto hauea già inalterabilmente prohibito nuoue muelti-ture , ed alienationi dalla ChieTa di alcun ¿tato , potere , e titolo in effa incamerato . Nata la Tentenza , non fi può dire quanto ne rima netterò Tcon tenti i Prencipi; La Repu - ZZ°PÌ‘. blica . Sopra ogn’ altro ,* poiché appunto allora nuouamen-te hauea intrapreTo di fermar gl* impegni , e troncarci fi-¿£5** lo à tanti diTpoiti diffidi j con le più inferuorate, ed efficaci diligenze . Lione ad ogni modo, benche trouaffe all’ar- dii 'M'tnìjlta riuo